BERGAMO – Il 3 febbraio 2023, prende il via alla GAMeC di Bergamo la mostra Salto nel vuoto. Arte al di là della materia, terzo e ultimo capitolo del progetto espositivo pluriennale ideato da Lorenzo Giusti per l’Istituzione bergamasca, dedicato all’indagine sulla materia nell’arte del XX e del XXI secolo.
La trilogia è stata avviata nel nel 2018 con la mostra Black Hole. Arte e matericità tra Informe e Invisibile e proseguita nel 2021 con Nulla è perduto. Arte e materia in trasformazione.
Questo terzo appuntamento, grazie ai prestiti di importanti istituzioni internazionali e di collezioni private, esplora il tema della smaterializzazione attraverso i lavori di alcuni grandi protagonisti e protagoniste della storia dell’arte del XX secolo e pionieri dell’arte digitale insieme ad autrici e autori delle generazioni più recenti.

Vuoto, Flusso e Simulazione
La mostra si articola in tre sezioni tematiche: Vuoto, Flusso e Simulazione e si snoda in un percorso esperienziale che sollecita la percezione dello spettatore da un punto di vista visivo e corporeo.
La prima sezione racconta il vuoto come una dimensione immaginativa, ideale o concettuale.
Il percorso si delinea tra le estroflessioni di Agostino Bonalumi ed Enrico Castellani, i fogli in plastica trasparente perforati a cadenza regolare di Dadamaino, le composizioni minimaliste di Jean Degottex e Aiko Miyawaki, fino alle sperimentazioni con la luce e lo spazio di Ann Veronica Janssens.
Ad ampliare la sezione anche opere recenti di alcuni tra i più significativi protagonisti dell’arte internazionale degli ultimi anni.
La sezione Flusso presenta una selezione di opere di epoche diverse, dalle avanguardie storiche ai giorni nostri, testimoni del radicale impatto dell’informatizzazione e delle reti digitali sulla percezione della realtà materiale.
Si va dai lavori di precursori come Giacomo Balla, Umberto Boccioni, František Kupka, Pablo Picasso ad opere che introducono al dinamismo percettivo dell’Arte Programmata e di Fluxus insieme ad altri lavori degli anni Sessanta e Settanta: da Agnes Martin a Roman Opałka, da Vera Molnár a Lillian F. Schwartz – accanto a numerose opere recenti di artiste e artisti internazionali.
La terza sezione si concentra invece sullo snodo tra reale e virtuale in un percorso che pone in dialogo opere che indagano criticamente l’impatto delle simulazioni sul nostro modo di percepire la realtà concreta e altre ancora che costruiscono realtà alternative convincenti e immersive, mediate o meno dall’uso di dispositivi tecnologici di realtà virtuale e realtà aumentata. Tra le opere più recenti quelle di Rebecca Allen a John Gerrard, da Jon Rafman a Timur Si-Qin.
Meru Art*Science Research Program
La mostra si avvale della collaborazione della Fondazione Meru – Medolago Ruggeri per la ricerca biomedica.
Il nuovo programma di ricerca finanzia la realizzazione di un progetto site-specific per lo Spazio Zero della GAMeC.
Per la mostra i MSHR (Brenna Murphy e Birch Cooper) presentano una nuova installazione della serie Nested Landscapes (2017 – in corso), che esplora e potenzia livelli diversi di immersività e di fruizione che si manifestano, intenzionalmente o meno, ogni volta che si presenta la realtà virtuale in uno spazio pubblico.
Ad accompagnare l’esposizione, visitabile fino al 28 maggio 2023, il catalogo di Salto nel vuoto – edito da Officina Libraria e GAMeC Books con progetto grafico di Studio Temp, con testi dei curatori Lorenzo Giusti e Domenico Quaranta. Chiude il volume la ripubblicazione di un saggio di Italo Calvino, derivato da una conferenza del 1967 intitolata Cibernetica e fantasmi.
Vademecum
GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Via San Tomaso, 53
24121 Bergamo
Tel. +39 035 270272