ROMA – Il 2 settembre 2021 sarà presentato, nell’ambito del Todi Festival, il volume una Cina della fotografa Paola Ghirotti. Un progetto editoriale autoprodotto che, coprendo un arco di quasi 20 anni, dal 1985 al 2003, restituisce attraverso un racconto fotografico la particolarità e l’unicità di questa nazione.
Ghirotti da circa 30 anni indaga soprattutto le tradizioni del Giappone, è infatti membro dell’AISTUGIA, “Associazione Italiana per gli Studi Giapponesi”, ma la sua produzione in pellicola riguarda anche la Cina, l’Italia, il Marocco.
“una Cina” nelle parole della fotografa
Chiusure dopo chiusure, limitazioni che seguono ad altre limitazioni- spiega Paola Ghirotti – ho deciso di riordinare l’archivio Cina; mi sono resa conto che le foto raccontano un Paese molto diverso. Dando importanza ai segni – come è accaduto per l’archivio Ayrton Senna – nonostante le tante difficoltà – ho deciso che era giunto il momento di pubblicare “una Cina”.
Tutto è iniziato nel 1985 – racconta la fotografa – presi il mappamondo, lo feci girare, puntai il dito, lì sarei andata… e fu Cina per diversi anni. Iniziai ad addentrarmi da sola in quell’immenso Paese dove per la maggior parte degli spostamenti bisognava essere muniti di permesso con itinerari che spesso cambiavano a causa della burocrazia. Mi sono ritrovata ferma per ore in mezzo alla campagna perchè il locomotore si era rotto, bloccata negli aeroporti per intere giornate a causa di imprecisati problemi di congestione traffico aereo, chiedere laboriosi permessi per raggiungere sperduti siti archeologici per poi ritrovarmi davanti ad un accenno di scavo vigilato da sentinelle. Con me la Zenza Bronica, che sarebbe stata sostituita dalla Hasselblad SWC, il corredo Olympus, un cavalletto ed un cospicuo numero di preziosi rullini, che durante gli spostamenti aerei riuscivo a far controllare a mano per non farli danneggiare dai raggi x.
Nel settembre-ottobre del 2003 ero a Shanghai per integrare “L’Autre Guide”, La Chine des Chinois, edita da Liana Levi-Seuil, data che ha coinciso con la fine dell’epidemia della SARS ed è anche l’ultima volta che sono stata in Cina, preferendo fotografare il Giappone. (Non sono mai stata a Wuhan se non di passaggio per raggiungere Canton da Pechino. In treno vi erano due partenze giornaliere nei due sensi, il più comodo era quello delle 22.55 che arrivava alle 15.17 a Wuhan-Wuchang, uno degli agglomerati della città; la sosta era lunga, poi si ripartiva per Canton).
Un volume autoprodotto
Nel piano dell’opera la scelta più impegnativa è stata quella di dare una sequenza agli argomenti – sottolinea Ghirotti. Le agenzie fotografiche e le redazioni, utilizzando le diapositive, hanno spesso rimosso delle didascalie, privandomi di riferimenti preziosissimi. A causa delle chiusure dovute alla pandemia mi è stato impossibile avere in un’unica sede tutto l’archivio, costringendomi a pubblicare delle immagini in sostituzione di altre. Per avere una maggiore libertà nei contenuti, tenuto conto dell’argomento ‘sensibile’ che è la Cina, il libro è autoprodotto.
La pubblicazione, che si compone di 176 pagine a 4 colori e bianco/nero, per un totale di 297 scatti, oltre al testo della fotografa, è arricchito da quelli di Yasue Hori, Elvira Agnese e Roberto steve Gobesso.
Vademecum
libro fotografico di Paola Ghirotti
176 pagine a 4 colori e bianco/nero
297 fotografie
23,5 x 27 cm (aperto 47 x 27 cm)
bianco mat da 150 grammi
senza bandelle a 4 colori con plastificazione opaca
bianco mat da 300 grammi
cucitura filorefe, dorso quadro
Prezzo euro 39,50
Per ordini calendarioungiappone@gmail.com