Il Centro Pecci è stato inaugurato nel 1988 con l’idea di creare un luogo davvero innovativo sul piano culturale, che potesse diventare un punto di riferimento internazionale per la sperimentazione dei molteplici linguaggi artistici contemporanei. Nel corso della sua storia ormai quasi trentennale, infatti il Centro Pecci ha realizzato e promosso oltre 260 progetti espositivi con una programmazione fortemente orientata appunto all’innovazione e alla sperimentazione. Basti ricordare che nel 1990 ha ospitato una mostra mai dedicata agli artisti russi fuori dall’Urss, a quattro mesi dalla caduta del Muro di Berlino, o all’istituzione del primo corso per curatori in un museo italiano, oppure alla mostra dedicata al regista Federico Fellini, e ancora alla retrospettiva di Gerhard Richter, che anticipa di due anni la celebrazione dell’artista al Moma di New York, alla retrospettiva di Yves Klein, coprodotta con il Mamac di Nizza, che anticipa la celebrazione dell’artista al Centre Pompidou di Parigi, fino alla più estesa mostra diRobert Morris mai realizzata da un museo italiano.
Nel frattempo in attesa della sua prossima riapertura, sotto la direzione di Fabio Cavallucci, sono state intraprese una serie di iniziative culturali tra cui conferenze, workshop, forum, e non ultima un’articolata e innovativa attività didattica già avviata da Bruno Munari.
La mostra di apertura del Centro rinnovato occuperà tutta la superficie e sarà affiancata da una serie di eventi collaterali, spettacoli teatrali e di danza, performance, concerti, proiezioni, talk e incontri. Inoltre il complesso ospiterà anche l’archivio e la biblioteca specializzata Cid/Arti Visive, che conta un patrimonio di circa 50.000 volumi, il teatro all’aperto, l’auditorium, il bookshop, una caffetteria/bistrot e un’area polifunzionale dedicata ai bambini.