GENOVA – “Antonio Canova. L’invenzione della gloria. Disegni, dipinti e sculture” è il titolo della mostra che, dal 16 aprile al 24 luglio, viene ospitata negli spazi dell’ex Teatro del Falcone di Palazzo Reale di Genova. L’esposizione, promossa dal Mibact, dal Comune di Genova e dal Comune di Bassano del Grappa, è stata organizzata dall’Associazione Metamorfosi.
“Grazie ai nostri collaboratori di Genova, Marta Salotti e Gianluca Mambilla, – afferma Pietro Folena, Presidente di Metamorfosi – che conoscono le grandi collezioni private e pubbliche, la nostra associazione si è avvicinata a Palazzo Reale, appena promosso a polo museale da Dario Franceschini e guidato da Serena Bertolucci”. “Abbiamo immaginato il lancio di questo scenario unico portando qui Canova – spiega Folena – proseguendo il progetto di valorizzazione della straordinaria collezione del grande scultore, iniziato qualche anno fa insieme a Giuliana Ericani, allora Direttrice del Museo Canoviano di Bassano del Grappa”.
Il percorso espositivo racconta, attraverso un nucleo di 74 disegni, la nascita delle opere scultoree del più grande esponente del Neoclassicismo. I disegni sono accompagnati da sculture, modelli, dipinti, incisioni, bozzetti in terracotta o gesso provenienti dalle raccolte bassanesi e dell’Accademia Ligustica. In particolare, alla “Maddalena penitente” (1790-1796), unica opera di Canova ad essere conservata a Genova, a Palazzo Tursi, la mostra dedica una sezione che ne ripercorre l’iter di invenzione ed esecuzione, dal bozzetto preparatorio, fino alle rocambolesche ed inedite vicende che portarono la statua da Parigi a Genova.
L’ esposizione affronta con chiarezza lo studio del disegno di Canova da due punti di vista: quello stilistico, esaminando le sue caratteristiche e il rapporto di Canova con artisti contemporanei, e quello della prima idea per l’opera realizzata. La scelta espositiva offre dunque un quadro storico ineguagliabile dell’Europa tra Settecento ed Ottocento, chiarendo il ruolo di Canova come primo artista della modernità. Tre sono le sezioni in cui l’esposizione è stata suddivisa: “Il disegno di Antonio Canova”, in cui è esposto il foglio preparatorio per la “Venere Italica”, particolarmente interessante per la comprensione dello sviluppo del disegno canoviano; “Canova e lo studio dell’antico” con 25 disegni dei gruppi scultorei dei “Colossi di Montecavallo”; “Antonio Canova e i grandi del suo tempo” che espone disegni che costituiscono “pensieri” o “prime idee” o “progetti” per opere in marmo realizzate o anche solo eseguite nei modelli in gesso per i protagonisti della storia italiana, europea e mondiale tra Settecento ed Ottocento. In particolare quelli per i monumenti e le sculture di Clemente XIII e Clemente XIV, Napoleone Bonaparte, Maria Luisa d’Asburgo, George Washington, Vittorio Alfieri, Orazio Nelson, Paolina Borghese Bonaparte.
“Canova – aggiunge Pietro Folena – è ad oggi incredibilmente sottovalutato, abbiamo quindi il dovere di valorizzare questa collezione che permette di capire il passaggio dal classico alla contemporaneità. Si tratta di una mostra molto sofisticata ma anche molto accessibile. Spero – continua ancora Folena – che questa collaborazione con Genova prosegua attraverso altri progetti culturali, che dimostrino come questa città possa realizzare altre grandi mostre dall’alto profilo culturale e che abbiano a che fare con la città e la sua storia” ha concluso il presidente di Metamorfosi.
La mostra, come sottolineato dall’assessore alla Cultura Carla Sibilla, è di fatto “un viaggio che coinvolge tutta la città”. In occasione dell’esposizione infatti il visitatore potrà andare alla scoperta delle tracce di Canova in un percorso che collega le istituzioni culturali più significative della città: Palazzo Tursi, il Cimitero Monumentale di Staglieno, la Gipsoteca storica, la GAM Galleria d’Arte Moderna di Genova e le Raccolte Frugone.
L’esposizione è infine arricchita da un catalogo a cura di Giuliana Ericani e Francesco Leone, con saggi di Clario Di Fabio, Giuliana Ericani, Antonio Giuliano, Francesco Leone, Luigi Mascilli Migliorini, Caterina Olcese Spingardi, Giulio Sommariva e Gianni Venturi.
Vademecum
Antonio Canova. L’invenzione della gloria. Disegni, dipinti e sculture
Genova – Teatro del Falcone di Palazzo Reale
16 aprile – 24 luglio 2016
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L’allestimento
Percorsi Canoviani a Genova
Palazzo Tursi
Visita alla Maddalena Penitente di Palazzo Tursi
Cimitero di Staglieno
Visite tematiche sono previste al Cimitero Monumentale di Staglieno: “Il modello Canoviano a Staglieno” dal 16 aprile al 23 luglio tutti i sabati mattina alle 11 previa conferma presenza entro il giovedì antecedente la visita. Appuntamento: Statua della Fede. I biglietti potranno essere acquistati presso tutti i punti IAT (Informazione Accoglienza Turistica) Via Garibaldi, 12r – Stazione Marittima – Piazza Caricamento – Aeroporto C. Colombo (Piano Arrivi) o rivolgendosi alla guida autorizzata prima dell’inizio della visita. Prezzo intero € 5 – ridotto € 4 (dai 12 ai 18 anni, superiori a 65 anni o presentando il biglietto della mostra su Canova). Per gruppi privati, informazioni e conferma visita rivolgersi a: Mirella Camiccia – Comune di Genova:
Visite guidate al cimitero di Staglieno nell’ambito del Progetto “La Fabbrica di Staglieno” con tema: “La Genova dell’800 attraverso il Cimitero Monumentale di Staglieno”. Le visite iniziano dall’incontro con restauratrici o marmisti nel laboratorio artigiano. Qui si potrà assistere alle diverse fasi di un restauro o della scrittura a mano su marmo. Dal 16 aprile all’11 giugno tutti i sabati. Appuntamento: ore 14,15 ingresso fioristi. Il biglietto si acquista dalla guida. Intero € 7 – ridotto € 5 (dai 12 ai 18 anni, superiori a 65 anni o presentando il biglietto della mostra su Canova).
Informazioni: www.fstaglieno.wordpress.com oppure staglieno@arcigenova.it. Le visite sono in italiano, con possibile riassunto di ogni tappa in inglese.
Gipsoteca storica prima Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti
Calchi da opere dell’antichità classica ma anche da capolavori della scultura contemporanea: nel 1824 una “Testa Collossale (sic) di Napoleone” è registrata nella Sala delle Statue e Gessi, insieme al Mercurio di Thorwaldsen dono di Giacomo Brignole, e alla celeberrima Ebe del Canova, ancora dono di Marcello Durazzo.
Successive, e non documentate sono le acquisizioni della Testa di Papa Rezzonico, esposta in questa occasione a Palazzo Reale, dell’Autoritratto di Canova, di una Testa di Elena, dall’originale conservato all’Ermitage di San Pietroburgo e di una testa maschile tratta dal gruppo Teseo sul Minotauro, conservato al Victoria and Albert Museum di Londra.
La destinazione didattica del materiale, che comportava talvolta rischi accidentali negli spostamenti, il logorio legato all’uso, ma soprattutto, in ultimo, i danni subiti nel corso dei rovinosi bombardamenti del 1942 hanno drasticamente ridotto la consistenza della gipsoteca. Oggi, ad eccezione di un significativo nucleo di opere inserite nel percorso espositivo, quanto rimane è conservato nei depositi del museo, visitabili su richiesta.
Centinaia di raffinati disegni a matita, carboncino, sanguigna, realizzati dai migliori allievi dell’Accademia nel corso del XIX secolo, conservati nella collezione dei disegni del museo, testimoniano la funzione didattica e formativa della gipsoteca. Molti disegni documentano anche la presenza in Accademia di tanti esemplari dispersi, tra i quali proprio alcuni calchi canoviani: la Testa di Napoleone e l’Autoritratto di Canova.In particolare i disegni selezionati per la mostra, accanto ai gessi da opere di Canova ancora conservati nelle collezioni, la Testa di Elena, la Testa di Teseo, la Ebe, attestano la fortuna del più grande scultore neoclassico nella formazione degli artisti genovesi.
GAM Galleria d’Arte Moderna e Raccolte Frugone
Nel segno di Canova: suggestioni e ricordi tra Romanticismo e Déco nelle opere della Galleria d’Arte Moderna di Genova e delle Raccolte Frugone.
Uno sguardo sulla fortuna artistica delle opere di Canova attraverso le scelte compositive e formali di scultori e pittori italiani dell’Ottocento e del Novecento nella Galleria d’Arte Moderna di Genova. Il percorso si snoderà tra opere di Nicolò Traverso, Emilio Santarelli, Santo Varni, Gabriele Castagnola, Giulio Monteverde, Edoardo De Albertis
Tra Bistolfi e Segantini: michelangiolismo e classicismo canoviano nella rilettura di alcuni grandi maestri italiani alle Raccolte Frugone. Il percorso riguarderà le scelte espressive di Ludovico Pogliaghi, Gaetano Cellini, Leonardo Bistolfi e Giovanni Segantini.
Il pubblico avrà a disposizione un foglio di sala e, attraverso dei “bollini” canoviani apposti alle opere interessate, sarà possibile fare un percorso tra le opere.