PERUGIA – Fabio Melelli, curatore della mostra ha spiegato a proposito dell’esposizione: “una ricognizione, per immagini e suoni, dei rapporti tra l’Umbria e il cinema che nello stesso tempo vuole essere anche un viaggio attraverso la storia del cinema, dalle ombre cinesi alla realtà virtuale”.
Il percorso espositivo racconta una consuetudine, quella tra Umbria e cinema, che inizia da lontano, esattamente dal 1898, quando l’invenzione dei Lumière non aveva che pochissimi anni di vita. E’ proprio all’origine del cinematografo che la British Mutoscope & Biograph Company documentava in quel di Orvieto la Corpus Christi Procession. Una consuetudine che è continuata nel tempo senza interruzione, fino a rendere i monumenti, gli scorci dei centri storici, i panorami dell’Umbria popolari nel mondo.
L’esposizione parte dalle origini storiche del cinema con una suggestiva galleria di antichi strumenti e macchinari cinematografici d’epoca provenienti da collezioni private, collocati lungo tutto il percorso, per arrivare alle tecnologie più moderne grazie alle quali i visitatori potranno vivere anche coinvolgenti esperienze immersive che li proietteranno all’interno di scenografie virtuali.
Il nucleo centrale della mostra è rappresentato dalla proiezione di clip tratte da alcune tra le pellicole più rappresentative girate nella regione nel corso degli anni, spaziando dai primissimi anni del ‘900 fino alle fiction più recenti, come Carabinieri, Don Matteo e Luisa Spagnoli che ol hanno dato una grande visibilità alle località in cui sono stati girati (Gubbio, Spoleto, Città della Pieve, la stessa Perugia). Si scopre inoltre che in Umbria hanno lavorato registi come Dario Argento, Pupi Avati, Mario Monicelli, Liliana Cavani, Franco Zeffirelli, Giuseppe Tornatore, Roberto Benigni o vi hanno recitato attori del calibro di Alberto Sordi e Carlo Verdone, di Mickey Rourke e Peter Ustinov.
Naturalmente c’è anche una sezione dedicata agli attori umbri più noti che si sono affermati a livello nazionale ed internazionale, tra cui Monica Bellucci o Filippo Timi.
Una parte degli spazi è allestita con pezzi di scenografie, con oggetti e costumi utilizzati nei vari film prodotti e realizzati in Umbria, tra cui il costume di Pinocchio concesso da Cinecittà Studios e indossato da Roberto Benigni nel film dedicato al famoso burattino di legno girato presso gli studi di Papigno, vicino Terni oppure il bancone della cioccolateria utilizzato nella fiction Luisa Spagnoli andata in onda su Rai 1 nel febbraio 2016 o ancora la bici, proprio quella originale, immancabile compagna di Don Matteo.
Completa il percorso la ricca galleria di disegni originali delle scenografie di Fratello Sole, Sorella Luna di Franco Zeffirelli, realizzati da Gianni Quaranta, attualmente assessore alla cultura del Comune di Spoleto, vincitore nel 1986 del premio Oscar alla migliore scenografia per il film Camera con vista.
Ma non è tutto, infatti per i visitatori più appassionati è stato creato un set dove ci si potrà cimentare in provini con tanto di ciak e macchina da presa. Infine al piano terra del palazzo è stata inoltre allestita una sala cinema con schermo e poltroncine d’epoca dove si potranno visionare proiezioni audiovisive, documentari, film autoprodotti da autori umbri, ecc.
A corredo della mostra è disponibile un libro-catalogo scritto da uno dei curatori, Fabio Melelli, edito dalla casa editrice Aguaplano.
Info: www.fondazionecariperugiaarte.it tel. 075. 5724563