ROMA – Il Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli, nell’ambito di una operazione antidroga, ha sequestrato diversi beni per decine di milioni di euro in un locale di Castellammare di Stabia (Napoli). In particolare sono stati recuperati due dipinti di Vincent Van Gogh, di inestimabile valore, rubati il 7 dicembre 2002, dal Museo di Amsterdam intitolato al grande pittore. La vicenda si inserisce nell’ambito di complesse indagini della Procura della Repubblica di Napoli nei confronti delle cosche napoletane impegnate nel traffico internazionale di stipefacenti, alleati al noto clan camorristico Amato-Pagano che opera da anni nei comuni di Melito, Arzano, Mugnano e Casavatore, e nell’area nord del capoluogo campano.
Le tele appartengono al primo periodo “olandese” di Van Gogh e sono ritenute di valore inestimabile. Rientravano inoltre tra le opere d’arte più ricercate al mondo, inserite dall’Fbi tra le ‘Top ten art crimes’.
I due dipinti sono stati trovati in buone condizioni avvolti in una tela di cotone. Quando le due opere furono trafugate, i ladri di fatto agirono indisturbati eludendo tutti i sistemi di sicurezza del Museo, calandosi dal tetto. Alcuni responsabili del furto furono arrestati un anno dopo, ma la refurtiva invece non fu mai recuperata, fino ad oggi.
I quadri, ha spiegato il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Napoli Gianluigi D’Alfonso, sono prima stati in possesso di ignoti, poi sono finiti in quelle di Raffaele Imperiale, arrestato nel gennaio scorso nell’ambito di indagini sul clan camorristico Amato-Pagano attivo nell’area nord di Napoli e nei comuni limitrofi. A quanto pare, secondo una prima ipotesi, Imperiale aveva pensato di venderli ma, senza certificato di autenticità, sarebbe stato troppo difficile piazzarli sul mercato nero.
I due dipinti ad olio del Maestro olandese sono “La chiesa riformata di Neunen” del 1885 e “Vista dalla spiaggia di Scheveningen” del 1882. Le due opere sono state già esaminate da esperti d’arte e funzionari del Ministero dei Beni culturali e da un delegato del museo olandese, dedicato a Van Gogh, che ne hanno confermato l’autenticità.
Nel frattempo grande soddisfazione e congratulazioni sono state espresse dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi per questa eccezionale operazione. Renzi ne ha parlato, prima della cerimonia funebre di Shimon Peres, al premier olandese Mark Rutte, anche lui in Israele per le esequie dello statista israeliano.
Il ministro dei beni e delle attività Culturali e del turismo, Dario Franceschini ha così commentato: “Un recupero straordinario che conferma la forza del sistema Italia nella lotta al traffico illecito delle opere d’arte. L’esito di questa indagine conferma quanto le organizzazioni criminali siano interessate alle opere d’arte che vengono utilizzate sia come forma di investimento che come fonte di finanziamento. Quella di oggi – conclude il ministro – è un giornata molto importante, frutto di un positivo lavoro di squadra tra la procura di Napoli e la Guardia di Finanza a cui vanno i miei complimenti”.
Per la conferenza stampa, che si è tenuta alle 11.00, è giunto a Napoli anche il direttore del Museo di Amsterdam, Axel Ruger. “Siamo emozionatissimi – ha detto Ruger – è un’emozione incredibile”. “Una, delle due tele, quella della chiesa di Nuenen – ha spiegato Ruger – è unica nel suo genere ed ha un particolare valore simbolico e affettivo perché il pastore di quella chiesa era il papà di Van Gogh. Il quadro è stato fatto dall’artista per la madre e finito dopo la morte del padre nel 1885. Il dipinto di Scheveningen invece fa parte dell’unica coppia di scene di mare dipinte da Van Gogh nei Paesi Bassi. Il quadro è “un importante esempio della prima pittura di Van Gogh, in cui si nota già la sua singolarità”, ha dichiarato il direttore del museo. La tela, ha aggiunto Rueger, è stata scheggiata nella parte in basso a sinistra. Entrambe le tele fanno riferimento ai primi anni di attività dell’artista”.
Al momento comunque non si sa quando i due dipinti potranno tornare a casa. Anche perché, come scrive Ruger sul sito del museo olandese, ci sarà da aspettare i risultati dell’inchiesta italiana ricordando che poi che ci sarà un processo nel quale i due dipinti dovranno essere presentati come prove. “Abbiamo aspettato questo momento per 14 anni – scrive Ruger – E, naturalmente, l’unica cosa che si vorrebbe è di riportarli subito a casa. Dovremo avere un po’ più di pazienza”.