FERRARA – Apre il 30 maggio, a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, la mostra “Un artista chiamato Banksy”, visitabile fino al 27 settembre 2020.
“Produrre, aprire e visitare questa mostra dedicata all’approfondimento e alla conoscenza dell’opera dell’artista più controcorrente su scala globale, nei primi giorni della fase 2 – afferma Pietro Folena, presidente di MetaMorfosi – è un atto di amore, di coraggio e di speranza nei confronti del valore dell’arte e della cultura, dopo mesi di dolore e di difficoltà”.
Si tratta di un imponente evento espositivo che intende ripercorrere l’intera produzione ventennale dell’artista di Bristol, proponendo anche ultime produzioni provenienti da Dismaland, come la scultura Mickey Snake con Topolino inghiottito da un pitone.
Oltre cento sono le opere che compongono il percorso espositivo, tra cui circa trenta serigrafie originali. Tra queste, in particolare, le ormai iconiche Girl with Balloon, serigrafia su carta del 2004-05 votata nel 2017 in un sondaggio promosso da Samsung, come l’opera più amata dai britannici, e Love is in the Air, una serigrafia su carta che riproduce su fondo rosso lo stencil apparso per la prima volta nel 2003 a Gerusalemme sul muro costruito per separare israeliani e palestinesi nell’area della West Bank, che raffigura un giovane che lancia un mazzo di fiori, messaggio potente a un passo dai lanciatori di pietre del palcoscenico più caldo del Mediterraneo. Presente anche la Virgin Mary, conosciuta anche come Toxic Mary, una serigrafia su carta del 2003 che secondo alcuni rappresenta una dura critica di Banksy a ruolo della religione nella storia.
Ci sono inoltre i dipinti realizzati con spray o acrilici su diversi tipi di supporto che raramente si possono incontrare nelle esposizioni dedicate all’artista inglese, tra questi Lab Rat del 2000 o CCTV Britannia del 2009.
Come spiegano due dei curatori, Stefano Antonelli e Gianluca Marziani, “Banksy mette in discussione concetti come l’unicità, l’originalità, l’autorialità e soprattutto la verità dell’opera tratteggiando una nuova visione sulla relazione tra opera e mercato, istituendo, di fatto, un nuovo statuto dell’opera arte, una nuova verità dell’arte stessa, ovvero l’opera originale non commerciabile”.
“Rifiutando di essere rappresentato da una galleria – afferma Acoris Andipa – Banksy continua a infrangere le regole, e in questo modo smaschera il mercato stesso dell’arte. È un peccato che non importi cosa produca l’artista, quanto siano impegnate le opere o il lavoro pubblico che affronta i temi delle inadeguatezze sociali: ciò che interessa la maggioranza delle persone è il suo valore economico”.
Completano l’esposizione ferrarese una serie di oggetti originali e memorabilia, come poster da collezione, banconote Banksy of England, alcune t-shirt rarissime e progetti di copertine di vinili.
AVVISO IMPORTANTE: L’artista conosciuto come Banksy non è in alcun modo coinvolto in questa mostra. Il materiale per questa esposizione proviene interamente da collezioni private. Per quanto riguarda l’artista, il suo ufficio è stato informato.
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Vademecum
Un artista chiamato Banksy
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
30 maggio 2020 – 27 settembre 2020
Organizzatori
Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea in collaborazione con Associazione Culturale MetaMorfosi
A cura di
Stefano Antonelli, Gianluca Marziani e Acoris Andipa
Aperto tutti i giorni 11-21
Aperto anche 2 giugno e 15 agosto
Informazioni e prenotazioni
www.palazzodiamanti.it; diamanti@comune.fe.it