VICENZA – “E’ con grande emozione che annuncio l’avvio del restauro di un’opera di eccezionale valore artistico e storico, custodita in un luogo che e’ al tempo stesso un simbolo per la città e una meta di pellegrinaggio per milioni di fedeli.” – Così il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco – “Intesa Sanpaolo, a cui esprimo sincera gratitudine anche a nome dei miei concittadini, non poteva scegliere un soggetto migliore per celebrare i 30 anni di Restituzioni. Nei 30 anni di Restituzioni Intesa Sanpaolo è sempre stata generosamente al fianco della citta’ e oggi corona questo benemerito percorso con un intervento davvero straordinario, le cui fasi potranno essere seguite dal vivo dai visitatori nel corso di un cantiere che renderemo accessibile alle visite guidate”.
“Cena di San Gregorio Magno” è la monumentale tela di Paolo Veronese (4,45 metri x 8,78 per un totale di circa 39 mq), di proprietà del Comune di Vicenza, custodita fin dalla sua realizzazione dalla Comunità dei Servi di Maria di Monte Berico. L’opera appartiene alla serie delle cosiddette ‘cene’ ed e’ considerato uno dei capolavori della maturità dell’artista.
La scena rappresenta una delle cene che San Gregorio era solito offrire ai pellegrini, durante la quale accanto al pontefice, per premiarne la carita’, appare Gesù. Lo stato conservativo del dipinto porta i segni della sua storia travagliata. Il 10 giugno 1848, durante la prima guerra d’indipendenza, la tela fu infatti lacerata dai soldati austriaci in 32 pezzi e sottoposta, in seguito, ad un primo restauro voluto dall’imperatore Francesco Giuseppe e a successivi parziali interventi.
La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Verona, Rovigo e Vicenza si occuperà di realizzare le indagini preliminari al restauro e dirigerà l’intervento, a cura di Valentina Piovan con la collaborazione dell’Opificio delle Pietre Dure.
L’intera campagna di restauro avrà una durata di circa due anni.
L’opera sarà studiata sia da un punto di vista storico-conservativo attraverso il controllo delle fonti documentarie, iconografiche e il confronto con altre opere dell’autore, sia da un punto di vista scientifico con la verifica puntuale attraverso indagini chimiche e fisiche a supporto dell’intervento di restauro.
Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo, spiega: “Ricorrono nel 2019 due anniversari importanti per la storia del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo e della relazione della nostra Banca con la città di Vicenza. Vent’anni fa abbiamo istituito a Palazzo Leoni Montanari la prima sede delle Gallerie d’Italia e dieci anni prima, nel 1989, il presidente Feliciano Benvenuti dava vita al programma Restituzioni, a cui Intesa Sanpaolo ha nel tempo garantito continuità, con convinzione e senso di responsabilità, interpretando il proprio ruolo di principale Banca del Paese anche nel contributo alla tutela e alla valorizzazione dei beni storico-artistici nazionali. Coroniamo i trent’anni di attività di un grandioso progetto, che vede collaborare rispettosamente la Banca e le istituzioni pubbliche, con il restauro di un dipinto di Veronese, straordinario esempio della ricchezza artistica del territorio veneto. L’intervento consolida il profondo dialogo di Intesa Sanpaolo con la città di Vicenza e testimonia l’imprescindibile legame della storia di Restituzioni con la comunità e con il patrimonio culturale vicentino.”