VENEZIA – E’ stato annunciato il tema della prossima edizione della Biennale di Archiettura: “How will we live together?”, ovvero Come vivremo insieme?.
Il presidente della Biennale, Paolo Baratta, ha presentato alla stampa Hashim Sarkis, curatore della 17^ Mostra Internazionale di Architettura, il quale ha spiegato la scelta di questo titolo.
“In un contesto caratterizzato da divergenze politiche sempre più ampie e da disuguaglianze economiche sempre maggiori – ha detto Sarkis – chiediamo agli architetti di immaginare degli spazi nei quali possiamo vivere generosamente insieme: insieme come esseri umani che, malgrado la crescente individualità, desiderano connettersi tra loro e con le altre specie nello spazio digitale e in quello reale; insieme come nuove famiglie in cerca di spazi abitativi più diversificati e dignitosi; insieme come comunità emergenti che esigono equità, inclusione e identità spaziale; insieme trascendendo i confini politici per immaginare nuove geografie associative; e insieme come pianeta intento ad affrontare delle crisi che richiedono un’azione globale affinché possiamo continuare a vivere”.
Si tratta dunque di un tema di estrema attualità che inviterà anche gli architetti partecipanti alla Biennale Architettura 2020 a coinvolgere altre figure professionali e gruppi di lavoro: artisti, costruttori, artigiani, ma anche politici, giornalisti, sociologi e cittadini comuni.
“Se la Biennale Architettura 2018 – ha affermato Paolo Baratta – fu occasione per parlare dello spazio libero e gratuito, elemento indispensabile del nostro abitare, omesso in tanti sviluppi recenti, con Hashim Sarkis vogliamo allargare l’orizzonte a tutte le questioni oggi sollevate dal vivere insieme”.
“Attendiamo dalla ricerca di Hashim Sarkis, e dal contributo dei singoli paesi partecipanti – ha concluso Baratta – esempi di progettazione che oltre a informarci meglio su tante realtà e sulle tendenze e sui conflitti presenti, offrano alla nostra speranza l’immagine di un mondo che è al lavoro per affrontare quelle questioni e, in particolare, di un mondo dell’architettura che viene impegnato nel riflettere, immaginare, realizzare nuove soluzioni”.