NAPOLI – Dal 28 maggio al 6 giugno, nella sala espositiva don Andrea Colavolpe di Amalfi, l’artista romana Campey, al secolo Ester Campese, esporrà il suo nuovo lavoro dal titolo “In our hands the world”. L’eposizione di questa opera rientra nella mostra, organizzata dall’associazione culturale “Occhio dell’Arte” di Lisa Bernardini, curata dalla storica dell’arte a critica romana Loredana Finicelli.
Nel titolo stesso del dipinto di Campey c’è la chiave di lettura, il mondo è nelle nostre mani. Una maschile e una femminile, sorreggono e circondano delicatamente la terra: sono mani che nelle intenzioni dell’artista richiamano il simbolismo del pragmatismo e della sensibilità. Uomo e donna insieme completano e continuano l’opera di amorevole cura che dovremmo tutti rivolgere verso la terra madre. Siamo così ricondotti al nostro ambito terreno ma anche a radici profonde del nostro animo. Insieme possiamo avere cura di noi e degli altri nella magnificenza di un universale abbraccio d’amore che superi barriere etniche, religiose, razziali, culturali. La terra è la nostra casa, il cielo è il nostro tetto, l’amore è un linguaggio universale. Spetta a noi scegliere come relazionarci con questi elementi, sta nelle nostre mani.
Campey commenta così la sua opera inedita e il personale approccio all’arte: “La pittura è per me un momento di raccoglimento intimo, quasi una preghiera. Nelle tele metto ciò che sento dipingendo. In questo modo voglio trasferire concetti, pensieri, emozioni, qualcosa di profondo, con l’obiettivo di innescare una riflessione negli animi di chi guarda. Da sempre nelle mie opere desidero trasferire, oltre all’impatto cromatico e figurativo, anche un messaggio sotteso, che dia lo spunto per una riflessione più intima e approfondita da parte di ognuno. D’altro canto, con la pittura ho sempre cercato prima di tutto un percorso interiore da condividere con gli altri, lasciando spazio a una libera interpretazione di ciò che con l’espressione artistica ho solo suggerito”.