ROMA – Aprirà a dicembre negli Studi di Cinecittà a Roma,il Miac, nuovo Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema. Il museo accoglierà centinaia di film, filmati d’archivio, ma anche documenti, fotografie, interviste. Si tratta – ha spiegato Felice Laudadio, presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia – “di un’operazione di ricognizione del nostro passato attraverso gli archivi dell’Istituto Luce Cinecittà, di Rai Teche e del Centro Sperimentale di Cinematografia”.
Costato 2,5 milioni di euro, il museo racconterà la storia degli ultimi 120 anni dell’audiovisivo in un itinerario immersivo multimediale tra immagini e musiche, e sarà curato da Gianni Canova, storico del cinema, Gabriele D’Autilia, storico della fotografia, Enrico Menduni, storico dei mass media e da Roland Sejko, regista. L’edificio che lo ospita sorge su un’area di 1650 metri quadrati, nello spazio che un tempo era occupato dal Laboratorio di Sviluppo e Stampe.
“Abbiamo messo a disposizione l’archivio della Rai – ha detto il direttore di Rai Teche Maria Pia Ammirati – a cominciare dagli anni della radiofonia, ovvero dal 1924. Abbiamo messo a disposizione tutto quello che possediamo in termini di audiovideo dal 1954 a cominciare dagli sceneggiati che hanno fatto la storia degli anni 50 e ’60, dall’Odissea alla fiction'”. Le Teche Rai – ha aggiunto Ammirati – hanno fornito anche “i grandi lavori d’inchiesta. Facciamo vedere il grande intrattenimento, dalle gemelle Kessler fino agli anni Settanta, passando per ‘Studio1’ e ‘Canzonissima’”.
Roberto Ciccutto, presidente e amministratore delegato Istituto Luce Cinecittà, ha spiegato che il materiale esposto “sarà aggiornato con contenuti sempre diversi. Al di là delle sale immersive, nelle varie stanze vengono declinate alcuni temi: quello del potere, quello degli attori o dei premi Oscar. E poi quelli dell’eros e del paesaggio“. Il museo prevede anche “altri due spazi che non sono stati allestiti, uno spazio riservato alle mostre temporanee e uno che si chiamerà ‘Spazio Lettura Tullio Kezich’, nel quale potranno essere consultati su prenotazione 7mila volumi della sua biblioteca”.
Il ministero dei Beni culturali, Dario Franceschini, invece ricordato che l’idea del museo è nata “qualche anno fa ed è una soddisfazione politica vedere che in un tempo breve è stata realizzata”. Il ministro ha inoltre sottolineato che il museo è una delle prime due iniziative finanziate con il piano strategico ‘Grandi Progetti Beni culturali’ previsto dall’Art Bonus all’inizio del 2015. Ha anche evidenziato come il museo permetta “di vivere in modo nuovo e coinvolgente la grande storia del cinema italiana ma è anche aperto al futuro”. Ha poi concluso: “Sarebbe molto bello avere una sale nella quale, attraverso l’uso delle immagini, il visitatore potesse lasciare una sua dichiarazione d’amore per il cinema”.