PALERMO – E’ stato rinvenuto a Caltavuturo un tratto della via Catina-Thermae, una delle strade più importanti della Sicilia romana, che collegava Catania e Termini Imerese. Secondo gli archeologi la strada è databile tra II e il III secolo d.C.. e la sua “monumentalizzazione” in questa zona è da mettere in relazione con la presenza di una stazione di sosta.
Le operazioni di scavo sono state seguite da Filippo Iannì e dirette da Rosa Maria Cucco, della Sezione per i Beni Archeologici della Soprintendenza, di cui è responsabile Maria Marrone.
“L’eccezionalità del rinvenimento – spiegano Lina Bellanca, Soprintendente dei Beni Culturali di Palermo e l’archeologa Rosa Maria Cucco, – consiste principalmente nel fatto che siamo di fronte all’unico tratto di strada romana costruita sull’Isola, fino ad oggi attestato. Altro dato straordinario è la coincidenza della strada appena scoperta con la Strada Statale 120 “dell’Etna e delle Madonie”; il tratto stradale romano, di cui si conserva solo la massicciata (statumen) sottostante il basolato, certamente divelto dai secolari lavori agricoli corre, infatti, parallelo alla SS 120 e ad una quota di poco inferiore confermando, almeno tra il Km 36 e il Km 37, una corrispondenza tra le due strade prima d’ora solo ipotizzata dagli studiosi di Topografia Antica”.
“Siamo ancora una volta davanti a un rinvenimento importantissimo – dichiara l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – che ci dimostra quanto enorme sia ancora il potenziale inesplorato, in termini di testimonianze storico-archeologiche, della Sicilia. Un ambito nel quale è necessario potenziare l’attività di ricerca e per il quale il Governo Regionale intende destinare maggiori risorse. La strada romana, emersa nel corso dei saggi di scavo, testimonia in maniera inequivocabile la fervida attività di comunicazione e commercio esistente tra le diverse aree della Sicilia sin dai tempi antichi, restituendoci un altro importante tassello della nostra storia”.