PADOVA – Dopo la recente iscrizione dei cicli di affreschi trecenteschi di Padova, nella World Heritage List dell’Unesco, quattro dei quali custoditi nella basilica del Santo, e la realizzazione del nuovo sistema illuminotecnico dell’Oratorio di San Giorgio, la Veneranda Arca di S. Antonio ha deciso di dare nuova luce all’intero cuore della Basilica.
«Gli straordinari risultati ottenuti con la realizzazione del nuovo sistema illuminotecnico dell’Oratorio di San Giorgio – spiega l’Avv. Emanuele Tessari, Presidente Capo della Veneranda Arca di S. Antonio – hanno convinto il Collegio di Presidenza della Veneranda Arca, a proseguire nel percorso, che la stessa Unesco ci ha indicato, di valorizzazione dei beni della Basilica riconosciuti ora come patrimonio universale dell’Umanità. Sempre grazie all’importante sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e di iGuzzini, azienda leader nel settore dell’illuminazione architetturale, abbiamo, infatti, voluto dare il via ad un progetto ancora più ambizioso: rivalutare nella sua interezza il modo di vedere l’interno della basilica, di percorrerla, di sostare per fede e per amore della bellezza davanti ai suoi tanti capolavori».
Verranno dotati di un sistema di illuminazione di tecnologia avanzata la cappella del Beato Luca Belludi, con gli affreschi di Giusto de’ Menabuoi, la cappella di San Giacomo affrescata da Altichiero e Jacopo Avanzi, riconosciuti patrimonio Unesco, il presbiterio, con i bronzi di Donatello, Bartolomeo Bellano e Andrea Riccio, e la cinquecentesca cappella dell’Arca.
«La Basilica del Santo costituisce il monumento che rende la nostra città nota in tutto il mondo. – Afferma Gilberto Muraro, Presidente di Fondazione Cariparo, che sostiene l’operazione – Il suo valore storico-artistico, religioso e simbolico ne fanno un bene inestimabile da sempre sostenuto dalla nostra Fondazione, contribuendo a quegli interventi che la tutelano e la valorizzano, anche a beneficio delle future generazioni, come peraltro avvalorato dal prestigioso riconoscimento Unesco».
L’innovativo sistema di illuminazione
Il nuovo sistema illuminotecnico, ad altissima resa cromatica e minimo ingombro visivo, realizzato con apparecchi iGuzzini, sarà in grado di esaltare la ricchezza cromatica e materica del ricchissimo apparato decorativo della Basilica.
L’ideale spettatore, fermo sotto la cupola dell’Angelo e davanti all’ingresso del presbiterio, potrà guardare, come mai fino a ora è stato possibile, i bronzi di Donatello sull’altare maggiore, come una specie di Sacra Conversazione che prenderà nuova vita grazie alla luce. Quella posizione, al centro della chiesa, ha un valore particolare, perché lì, nel 1263, fu posta la tomba di Sant’Antonio, prima di essere spostata, definitivamente, nella cappella dell’arca attuale (1350). In essa lavorarono decine di artisti lungo il Cinquecento ed è stupefacente questo senso di grande coerenza, di colto classicismo, di misura equilibrata tra bellezza all’antica e fede cristiana, nel racconto dei nove grandi rilievi con episodi e miracoli di Antonio.
L’inventariazione dei documenti dell’Archivio Storico della Veneranda Arca
Oltre al restauro illuminotecnico, proseguirà l’inventariazione dei documenti dell’Archivio Storico della Veneranda Arca, il punto d’inizio da cui partire per comprendere la storia della basilica. Il precedente collegio di Presidenza aveva curato l’inventariazione dei documenti dalla data di fondazione della Veneranda Arca, nel 1396, fino al 1950.
Grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, l’attuale Collegio di Presidenza ha proseguito e portato a compimento le ultime fasi del progetto, mandato in stampa l’inventario dell’archivio e attuato la messa online dello stesso, con la creazione di un sito dedicato (www.archivioarcadelsanto.org), e soprattutto creando un posto stabile di lavoro, sicché l’archivio è custodito, aperto al pubblico, curato, attua progetti culturali, fa restaurare documenti, grazie alla dott. Chiara Dal Porto e alla collaborazione della prof.ssa Giorgetta Bonfiglio Dosio, che, fin dall’inizio dell’inventariazione, ne è la responsabile scientifica. L’obiettivo ora è estendere l’inventariazione fino al 1973, una data importante per l’Arca, quando assetti finanziari ed economici dell’ente mutano profondamente per la vendita della gastaldia di Anguillara, già donata da Francesco Novello da Carrara all’Arca nel 1405.
Veneranda Arca di S. Antonio
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