BERGAMO – Un inedito percorso dall’antico al contemporaneo che ha soddisfatto le esigenze di un target diversificato, facendo rilevare una crescita sia in termini di ingressi che di fatturato per gli espositori. In sintesi si conferma il successo delle due mostre mercato di Bergamo Italian Fine Art e Bergamo Arte Fiera.
Sono state 150 le gallerie nazionali e internazionali che hanno presentato al pubblico opere di grande prestigio. Il pubblico sempre più variegato è senza dubbio frutto dell’ampliamento dell’offerta artistica proposta e dalla contestuale realizzazione di eventi collaterali, in primis i talk curati da Cesare Biasini Selvaggi, giornalista e manager culturale, dedicati al collezionismo odierno.
Di grande interesse anche la performance di Leonardo Gambini, artista legato al filone della streetart e writer, che ha dipinto sulla facciata esterna di Fiera Bergamo, su un muro di 16 metri, un’opera caratterizzata da cellule sinuose realizzate in un connubio perfetto di forme e colori, per il quale come ha dichiarato l’artista “l’intento è quello di trasmettere sentimenti di benessere.Anche se la mia ricerca artistica è iniziata con graffiti ritrattistici, attualmente mi sento di appartenere alla corrente post graffiti: artisti che utilizzano forme e colori per dar rappresentazione alle loro idee”.
Ma il vero fil rouge delle due manifestazioni fieristiche è stata la mostra fotografica dedicata a Gabriele Basilico, realizzata grazie alla collaborazione dell’omonimo archivio diretto da Giovanna Calvenzi e con la courtesy di ANCE Bergamo.
L’edizione 2020 di IFA-BAF ha valorizzato anche il territorio locale con la collaterale di Carlo Corsi (8 gennaio 1879, Nizza – 27 agosto 1966, Bologna) – pittore italiano che si è sempre contraddistinto per l’assidua rappresentazione della figura femminile, e con la mostra dedicata ai pittori bresciani dell’Ottocento tra cui Angelo Inganni (1807, Brescia – 1880, Gussago), Francesco Filippini (1853, Brescia – 1895, Milano), Luigi Lombardi (1853, Brescia – 1940, Darfo), Cesare Bortolotti (1854, Brescia – 1932, Brescia), Cesare Monti (1891, Brescia – 1959, Bellano), Achille Glisenti (1848, Brescia – 1906, Firenze), Giovanni Renica (1808, Montirone – 1884, Brescia) e Arnaldo Soldini (1862, Brescia – 1936, Val Trompia). Quest’ultimi rappresentano la pittura en plein air lombarda dell’Ottocento e offrono una visione del paesaggio locale in cui la natura si trasforma in una fonte d’ispirazione.
La sedicesima edizione di BAF e la quinta di IFA hanno quindi riconfermato Bergamo come polo nevralgico e punto di riferimento nel panorama artistico attuale.