VENEZIA – Il Leone d’oro speciale alla memoria della 17esima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, dal titolo “How will we live together?” verrà attribuito a Lina Bo Bardi (1914-1992), architetta, designer, scenografa, artista e critica italiana naturalizzata brasiliana. A proporre il riconoscimento è stato Hashim Sarkis, curatore della Biennale Architettura 2021.
“Se esiste un architetto che meglio di ogni altro rappresenta il tema della Biennale Architettura 2021 questa è Lina Bo Bardi. – Spiega Hashim Sarkis – La sua carriera di progettista, editor, curatrice e attivista ci ricorda il ruolo dell’architetto come coordinatore (convener) nonché, aspetto importante, come creatore di visioni collettive. Lina Bo Bardi incarna inoltre la tenacia dell’architetto in tempi difficili, siano essi caratterizzati da guerre, conflitti politici o immigrazione, e la sua capacità di conservare creatività, generosità e ottimismo in ogni circostanza. Tra le sue opere spiccano edifici imponenti che con il loro design coniugano architettura, natura, vita e comunità. Nelle sue mani l’architettura diviene effettivamente una forma di arte sociale capace di favorire l’incontro”.
“L’esempio più alto di questa attitudine è il progetto del Museo di San Paolo – sottolinea il curatore – emblematico per la sua capacità di creare uno spazio pubblico per l’intera città, di realizzare spazi interni flessibili e di essere adatto a ospitare esposizioni sperimentali e inclusive, come quelle della stessa Bo Bardi. I titoli delle mostre che vi si sono svolte (‘The House as Soul’, ‘The Dignity of Architecture’, ‘The Hand of the Brazilian People’) valgono da soli a illustrare molto efficacemente la capacità dell’architettura di unire le persone”.
Infine, conclude Sarkis, il Leone d’oro speciale alla memoria a Lina Bo Bardi “rappresenta il riconoscimento, dovuto ormai da tempo, di una prestigiosa carriera sviluppatasi tra Italia e Brasile e di un contributo volto a riconsiderare il ruolo dell’architetto come facilitatore della socialità. Rappresenta infine il tributo a una donna che rappresenta semplicemente l’architetto nella sua migliore accezione”.
L’opera di Lina Bo Bardi era stata presentata alla Biennale Architettura del 2010 in una sala del Padiglione Centrale ai Giardini. In occasione della Biennale Architettura 2004, inoltre, le era stata dedicata una mostra a Ca’ Pesaro nella sezione Metaeventi.