SIENA – Le opere di Bizhan Bassiri, nel Museo etrusco di Chiusi, andranno a dialogare con i reperti archeologici recuperati dalle necropoli e dagli scavi della zona toscana. L’arte contemporanea si confronta così con la storia, attraverso riferimenti ad iconografie comuni. Le opere di Bassiri, come le Meteoriti, le Erme, i Bastoni e i Serpenti, sono disposte nello spazio: uno Specchio Solare, posato sulla facciata, apre ad una relazione tra l’opera e il luogo che la ospita. Lo stesso avviene nelle sale interne del Museo, dove lo Specchio Solare è contrapposto ad un sarcofago etrusco, riflessione profonda sull’azione della sorte intesa dall’artista come “esatta coincidenza della casualità”.
Questo evento è stato anticipato da un percorso simbolico realizzato dall’artista, un passaggio tra oriente e occidente che diviene riflessione sui confini spazio temporali, simbolo di ciò che costituisce la contemporaneità stessa dove queste coordinate sono annullate.
Due siti riconosciuti patrimonio dell’Unesco, diventano location per le opere dell’artista, dalla Meteorite collocata nell’ottobre 2016 davanti alla Cattedrale di Palermo al progetto inaugurato l’8 marzo 2017 a Chogha Zanbil, nella provincia del Kuzhestan, dove c’è una delle ziqqurat più antiche esistenti al di fuori della Mesopotamia, scenario per la mostra di Noor in contemporay thought. Il 9 marzo l’itinerario persiano si sposterà ad Abadan, città dell’Iran sud occidentale, che farà da cornice all’installazione di Temple of Destiny che inaugurerà il nuovo museo di arte contemporanea, costruito più di 20 anni fa, ma mai aperto fino ad oggi.
La mostra di Chiusi viene presentata dalla Fondazione Volume! di Roma con il patrocinio del Comune della Città di Chiusi, in collaborazione con Il Polo Museale della Toscana.