BOLOGNA – Il 4 luglio è cominciato il restauro della Fontana del Nettuno di Bologna, sotto la direzione di Gisella Capponi, dell’ISCR, Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro. Gli interventi, come spiega una nota del ISCR, sono realizzati in forma di cantiere didattico previsto all’interno dei corsi quinquennali della classe di laurea in Conservazione e restauro dei beni culturali erogati dalla Scuola di Alta Formazione dell’ISCR.
Sono 24 gli studenti che si misureranno e confronteranno man mano con le problematiche proposte dalla Fontana. Saranno docenti, tutor, storici dell’arte ed architetti a fornire un costante e continuativo supporto insieme ad esperti scientifici, chimici, fisici, biologi. Saranno coinvolti nelle attività sul Nettuno anche gli studenti Corso di Laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Bologna.
Per il restauro della Fontana del Nettuno sono stati stanziati in totale 679.493 euro ripartiti fra partner istituzionali e sostenitori: il Comune di Bologna ne ha stanziati 200.000, Unindustria 222.000 (in aggiunta ai 111.000 già stanziati per la futura manutenzione, non sommati alla cifra finale). Altri fondi sono stati reperiti grazie a una raccolta promossa da QN Il Resto del Carlino che ha visto la partecipazione di singoli cittadini, imprese e banche, grazie anche all’Art Bonus.
Il restauro terminerà alla fine del 2016, fino a quella data, Nettuno il “Gigante” resterà coperto da una gabbia all’interno della quale saranno effettuate, tutte le indagini diagnostiche e i lavori di restauro. Nonostante gli interventi la Fontana resterà comunque visibile al pubblico. Visite guidate saranno condotte all’interno della struttura del ponteggio per osservare da vicino i lavori di ripristino, inoltre si potrà accedere al sito internet dedicato dove si troverà un modello in 3D, sempre aggiornato sull’andamento dei lavori, che permetterà di contemplare la fontana da tutte le prospettive.
Il lavoro è il frutto di un accordo quadro firmato dal Comune di Bologna, dall’Università di Bologna, dall’Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Informazione (ISTI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dall’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ISCR) del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.