ROMA – Il nuovo sistema proposto dal Mibac prevede l’aumento da 12 a 20 ingressi gratuiti così ripartiti: 6 domeniche in bassa stagione, 6 giorni per tutti nella settimana dal 5 al 10 marzo, 8 giorni a disposizione dei singoli musei e siti.
“Quello che non andava bene nella riforma Franceschini era l’imposizione di giorni fissi in tutte le situazioni” – ha spiegato il ministro dei beni culturali Alberto Bonisoli alla trasmissione “Si può fare” su Radio 24. “La riforma – ha proseguito Bonisoli – farà aumentare il numero di giornate gratuite, quindi dando maggiore possibilità ai cittadini di vistare gratuitamente il nostro patrimonio culturale, senza avere danni economici per lo Stato”.
Per quanto concerne invece la nomina dei direttori di Musei, dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato le regole inaugurate dall’ex ministro Franceschini, Bonisoli ha affermato: “La Cassazione ha fatto bene a respingere quello che secondo me era un ricorso assurdo: cioè trincerarsi dietro il baluardo dell’italianità dei direttori”. Il ministro ha quindi aggiunto “noi dobbiamo scegliere quelli bravi. Se tra i bravi ce n’è qualcuno che il passaporto non ce l’ha italiano non devono esserci problemi. Diverso sarebbe se dicessimo che siccome in Italia non ce ne sono di bravi dobbiamo andare a prenderli all’estero”.
Alla domanda dei conduttori Alessio Maurizi e Carlo Gabardini, su come fare a tenere i direttori che hanno lavorato bene come Felicori alla Reggia di Caserta, Schmidt agli Uffizi e Osanna a Pompei, Bonisoli ha risposto “Su Schmidt agli Uffizi, fu lui a dire che aveva vinto un concorso a Vienna, adesso vediamo. Nel caso di Osanna, invece, – ha continuato il ministro – lui ha dovuto fare il concorso per una questione normativa: non era possibile fare la conferma. La valutazione sul lavoro fatto dai direttori cerchiamo di chiuderla il mese prossimo, prima della metà di aprile”.