NAPOLI – Dunque dopo l’estate niente più domeniche gratuite nei musei. Il ministro Alberto Bonisoli, in visita alla Biblioteca Nazionale di Napoli, ha infatti spiegato che questa iniziativa poteva andare bene come “lancio pubblicitario” ma “se continuiamo così – ha aggiunto – a mio avviso andiamo in una direzione che non piace a nessuno”.
Quindi per questa estate non cambierà nulla e si continuerà con le prime domeniche di ogni mese gratis, con l’arrivo dell’autunno saranno invece i singoli direttori dei musei a decidere. “Lascerò maggiore libertà ai direttori – ha sottolineato Bonisoli – se vogliono mettere una domenica gratuita non c’è niente di male, ma l’obbligo non va bene”.
Secondo il giudizio del ministro le aperture gratuite dei musei sono una buona idea in bassa stagione: “Ad esempio a Pompei: chi ci va a novembre? – ha evidenziato – Magari la prima o tutte le domeniche di quel mese si può aprire gratis perché non c’è tanta gente”. La questione per il ministro, però, cambia nei periodi in cui ci sono molti turisti in giro per l’Italia: “Il problema è quando si viene costretti dal ministero ad aprire la prima domenica di agosto, con migliaia di turisti stranieri che arrivano e pensano che gli italiani sono pazzi perché li fanno entrare gratis”. Bonisoli quindi ha spiegato: “Non avete idea dei commenti che sento a livello internazionale. Non capiscono questa strategia e non l’apprezzano. Rischiamo di svalutare” – ha concluso il ministro.
La decisione di Bonisoli trova già diverse critiche e sta facendo discutere molto. Su twitter la deputata del Pd Anna Ascani scrive: “Dopo aver separato turismo e beni culturali un altro colpo di genio: abolire le domeniche gratis introdotte da Franceschini che hanno permesso a tantissime persone di visitare i nostri musei. La decrescita infelice applicata anche alla Cultura. Bonisoli non è inutile. È dannoso”.
E sempre su twitter Marco Di Maio, deputato dem, dichiara: “Il governo cancella le domeniche gratuite al museo. Un provvedimento che funzionava, che aveva avvicinato milioni di italiani a conoscere (spesso per la prima volta) il nostro sterminato patrimonio. Quando si taglia su scuola e cultura si taglia sul futuro del Paese. Pessimo”.
Sull’argomento è intervenuto anche Dario Franceschini su Facebook: “Perché smettere, ministro Bonisoli? Ci ripensi. Le cose giuste e che funzionano non hanno colore politico. Non faccia pagare un desiderio di discontinuità politica alla cultura e agli italiani“. Così l’ex ministro dei Beni culturali ha commentato l’annuncio fatto oggi a Napoli dall’attuale titolare del ministero di Via del Collegio Romano. “In questi mesi ho scelto di non parlare del ministero che ho guidato per 4 anni – scrive Franceschini – e di non commentare le scelte e i programmi del mio successore. Mi è sembrato giusto per correttezza nei confronti di chi inizia una esperienza. Ma questa volta non posso tacere perché le domeniche gratuite non sono una cosa che riguarda me ma un fatto culturale e sociale che ha coinvolto circa 10 milioni di persone dall’estate del 2014 ad oggi, centinaia di migliaia da sud a nord ogni volta, gran parte delle quali è andata in un museo per la prima volta nella vita portandoci i figli o i nipoti, gran parte dei quali ha provato la gioia di poterlo fare senza gravare su un bilancio familiare difficile e pieno di cose da sacrificare. Le prime domeniche del mese hanno trainato l’aumento dei visitatori a pagamento, hanno avvicinato i cittadini ai musei delle loro città, hanno convinto comuni e privati a uniformarsi all’iniziativa coi loro musei”, conclude l’ex ministro.
Il senatore del Pd, Bruno Astorre propone un progetto di legge per l’istituzione della Domenica della Cultura accessibile a tutti e in una nota scrive: “Un progetto istituito nel 2014 dal decreto del ministro dei Beni culturali e che ha visto in 4 anni circa 13,5 milioni di cittadini, di studenti, di famiglie, di ragazzi di ogni fascia sociale e culturale godere di un patrimonio unico. Ben 480 siti, alcuni dei quali per anni erano rimasti poco conosciuti e che hanno visto raddoppiare i visitatori grazie a questo progetto che oggi il ministro Bonisoli vuole cestinare. Cercheremo di evitare questo schiaffo al buon senso e alla Cultura con un progetto di legge che sia il più possibile condiviso dalle forze in Parlamento, – conclude Astorre – coinvolgendo le straordinarie risorse delle associazioni culturali italiane e gli esponenti del mondo della Cultura”.
La posizione di Bonisoli trova sostegno da parte dei parlamentari M5s della Commissione Cultura, che evidenziano nelle domeniche gratis criticità legate essenzialmente all’enorme afflusso di pubblico in poche ore, con conseguente scarsa qualità della fruizione e anche rischi per i beni musealizzati.
Dello stesso parere del ministro Bonisoli è il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, il quale sostiene che le domeniche gratuite “andrebbero ripensate”. “Credo che questa iniziativa abbia perso, gradualmente, di senso” – ha detto Schmidt. “Nel primo biennio, è servita effettivamente a riportare nei musei persone, cittadini specialmente, che non li frequentavano da anni. Col passare del tempo, però, ci siamo resi conto che a usufruirne sono ormai gli stessi turisti che pagherebbero comunque il biglietto”. Per il direttore degli Uffizi sarebbe dunque più utile pensare a iniziative alternative, magari “più modulate” e più mirate, attraverso le quali si possa recuperare lo spirito iniziale delle domeniche gratis.
Nel frattempo Bonisoli sul suo profilo Facebook, risponde alle critiche affermando: “La gratuità nei #musei? Non solo resterà ma sarà aumentata. Questo è un nostro impegno” e posta questo video