TROPEA (VIBO VALENTIA) – Sono stati rinvenuti importanti reperti archeologici durante alcuni lavori all’interno della seicentesca Chiesa di Santa Maria della Neve, anche detta “della Michelizia”, a Tropea. La chiesa sconsacrata è oggi sede di numerosi eventi e manifestazioni concertistiche. Dal gennaio scorso l’edificio è stato sottoposto a una serie di interventi di restauro a cura della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Calabria finanziati con fondi ordinari del Mibact.
I reperti archeologici sono venuti alla luce durante i lavori di rimozione della pavimentazione della navata. Si tratta di due camere sepolcrali con volte a botte, e creste di muri riferibili a costruzioni antecedenti. La tessitura muraria risulta realizzata con conci di pietrame locale di piccole e medie dimensioni legati con malta di calce. Le strutture rinvenute appaiono in buone condizioni e, secondo la Soprintendenza della Calabria, sembrano confermare la presenza di un originario edificio votivo dedicato presumibilmente alla Vergine.
In una nota il sottosegretario al Ministero dei Beni e delle Attività culturali, con delega al Turismo, Dorina Bianchi, a proposito della scoperta, dichiara: “La Calabria non smette mai di sorprenderci per i suoi giacimenti archeologici che continuano ad affiorare. L’ultimo ritrovato è nella chiesa di Santa Maria della Neve di Tropea dove sono stati portati alla luce due camere sepolcrali probabilmente antecedenti al seicento e riferibili ad una precedente costruzione”. “Dallo scorso gennaio, nella chiesa sconsacrata – aggiunge Bianchi – la Soprintendenza Belle arti e Paesaggio della Calabria sta svolgendo lavori di restauro finanziati dal Ministero dei beni culturali, ma ora con questi nuovi fortuiti e preziosi ritrovamenti saranno necessari nuovi approfondimenti e scavi. Confidiamo che si possa aprire il cantiere nel più breve tempo possibile e consentire la visita, in condizioni di sicurezza, a quanti affolleranno la località turistica di Tropea nei prossimi mesi”.