ASCONA – Il restauro conservativo del Complesso Museale di Monte Verità, diretto dagli architetti Gabriele Geronzi e Carlo Zanetti, si è concluso portando nuovamente alla luce il polittico di Elisàr von Kupffer Il chiaro mondo dei beati, grazie a un restauro realizzato da Petra Helm e Christian Marty, promosso da Fondazione Monte Verità e dall’Associazione Pro Elisarion, nata nel 2008 per salvaguardare l’opera di Elisàr von Kupffer e Eduard von Mayer.
Il polittico, realizzato sullo stile dei modelli romantici e preraffaeliti, è un dipinto circolare di 9 metri, composto da 16 tele che presentano 84 nudi maschili immersi in un idilliaco paradiso terrestre: 33 scene descritte in versi dallo stesso Elisàr von Kupffer. Nato in Estonia nel 1872, von Kupffer è stato pittore, poeta, storico e drammaturgo. Con il compagno Eduard von Mayer si stabilisce in Ticino dove fonda il Clarismo, un movimento filosofico-religioso orientato all’emancipazione sociale e sessuale.
Tempio del Clarismo fu il Sanctuarium Artis Elisarion, costruito dalla coppia a Minusio, in cui venne collocato il dipinto circolare, visibile al termine di una sorta di percorso iniziatico che conduceva i visitatori dal “Mondo del Caos” al “Chiaro Mondo”.
Alla morte di von Kupffer e di von Mayer l’immobile e il dipinto vennero lasciati al Comune di Minusio, con lo scopo di restare un luogo d’arte e di cultura.
Il dipinto, rimosso dalla sua sede originaria nel 1977 in seguito a una ristrutturazione, 10 anni più tardi venne riscoperto da Harald Szeemann che lo inserì nell’esposizione itinerante Monte Verità. Le mammelle della verità, dedicata alla storia di questa comunità unica al mondo.
Oggi il Padiglione Elisarion è parte integrante del Complesso Museale di Monte Verità,– insieme a Casa Anatta, con la permanente di Harald Szeemann e le capanne aria e luce, esempi delle prime abitazioni dei fondatori della colonia vegetariana – e ospita una mostra introduttiva a cura di Andreas Schwab.
Monte Verità
A cavallo tra Otto e Novecento il Canton Ticino diventò destinazione privilegiata di un gruppo di solitari anticonvenzionali. Un luogo che per loro rappresentava l’antitesi a un mondo industrializzato, un santuario per lo spirito.
Dal 1900 in poi il Monte Monescia, sopra Ascona, divenne polo di attrazione per chi cercava una vita alternativa, una terza via fra il blocco capitalista e quello comunista. I fondatori giunsero da ogni dove e uniti da un ideale comune, si insediarono sul Monte Monescia, che ribattezzarono Monte Verità. Adoravano la natura, predicandone la purezza e interpretandola simbolicamente come un’opera d’arte ultima.
Frequentato nel tempo da teosofi, riformatori, anarchici, comunisti, socialdemocratici, psicoanalisti, scrittori, artisti ed emigrati di entrambe le guerre mondiali, il Monte vide approdare figure come Hermann Hesse o il coreografo Rudolf von Laban, le danzatrici Mary Wigman e Isadora Duncan, gli artisti Hugo Ball, Hans Arp, Marianne von Werefkin e Alexej von Jawlensky.
Acquistato nel 1926 dal Barone von der Heydt, banchiere dell’ex imperatore Guglielmo II, il Monte visse una seconda straordinaria stagione culturale. La costruzione di un albergo in stile Bauhaus fu affidata all’architetto Emil Fahrenkamp, progettista dell’edificio Shell di Berlino. Grazie alla costruzione dell’albergo, molti maestri del Bauhaus abitarono la collina, come Gropius, Albers, Bayer, Breuer, Feiniger, Schlemmer, Schawinksy o Moholy-Nagy, tutti sedotti e affascinati dal magnetismo di un luogo dove – come disse Ise Gropius – “la nostra fronte sfiora il cielo…”.
Orari di apertura:
sabato 14 – 18
domenica e festivi 10 – 13/14-18
apertura straordinaria: giovedì 1 e venerdì 2 aprile h.14 – 18
Per visite su prenotazione: info@monteverita.org
Monte Verità è aperto dal 1 aprile al 1 novembre