L’uomo, nonostante si trovasse sottoposto alla misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali, per avere già violato la normativa a tutela dei beni culturali, la settimana scorsa, era stato sorpreso in via dell’Arrone, con un metal detector, una zappa e 3 monete “sesterzi”, riconducibili all’età romana, in macchina e a cassa altre monete dello stesso tipo.
Le monete sono state analizzate da esperti della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio del comune di Roma che hanno riferito trattasi di monete in bronzo ed argento, databili tra il III secolo A.C. e l’età imperiale, dal rilevante valore artistico e storico.