ROMA – In merito agli atti di vandalismo che si sono consumati negli scorsi giorni a danno del Colosseo, il soprintendente Francesco Prosperetti si è espresso stigmatizzando quanto avvenuto e sottolineando come le scritte sui muri siano una sorta di incivile abitudine del nostro tempo. “Toglierle è quasi un lavoro di routine, operazioni ricorrenti per i nostri restauratori” ha detto Prosperetti. Per quanto concerne l’entità dei danni il soprintendente ha precisato: “Non è diversa da quelli di altri danni che questi stupidi arrecano ai nostri monumenti pensando di fare qualcosa di significativo scrivendo con lo spray sulle antiche mura e sulle antiche pietre di Roma. Tutto ciò, purtroppo, accade ogni giorno”. Di certo è la prima volta che accade al Colosseo in maniera così plateale, “speriamo che sia anche l’ultima” ha detto ancora Prosperetti.
Il soprintendente ha anche parlato del restauro del Colosseo la cui prima fase di pulitura esterna del monumento è stata finanziata da Tod’s con 25 milioni di euro, mentre per il restauro degli ipogei attualmente l’aggiudicazione della gara è stata affidata in via provvisoria, seguirà invece un concorso internazionale “che permetterà di individuare la soluzione finale da dare all’arena e l’appalto dei relativi lavori”. A proposito dei tempi il soprintendente ha detto: “Sono segnati dal bando. Si tratta all’incirca di 300 giornate lavorative, poco più di un anno”.
Per quel che concerne l’aspetto “sicurezza” del monumento ci sarà a breve un incontro con il prefetto, la Polizia e i Carabinieri per coordinare le attività soprattuto durante le ore di chiusura. Infine “c’è il problema di come organizzare un servizio efficace di sicurezza dell’esterno che evidentemente non riguarda solo il Colosseo – ha specificato Prosperetti – ma tutti i monumenti presenti sulla piazza. A cominciare dall’Arco di Costantino, dove noi abbiamo elaborato, e speriamo di dare corso a breve, un progetto per togliere la cancellata che lo circonda e sostituirla con un sistema sempre di sicurezza, ma che richiede anche in questo caso un presidio. Presidio che non manca, perché l’esercito è presente 24 ore su 24″.