ROMA – Il ministro dei beni culturali Dario Franceschini, in un’intervista a Repubblica, ha parlato delle difficoltà che dovranno essere affrontate nei prossimi mesi per gestire l’emergenza Coronavirus nell’ambito del Turismo, il settore più colpito, e della cultura.
“Ormai è chiaro – ha spiegato Franceschini – che non ci sarà un giorno in cui il Paese, come d’incanto, tornerà di colpo alla normalità. Avremo un periodo di tempo, fino al vaccino, in cui dovremo cambiare le nostre abitudini di vita: nel lavoro, nel tempo libero, nei trasporti e così anche nelle vacanze. Le faremo, ma dovremo rispettare limiti e regole“.
“A maggio, non dal 4 ma più avanti, potranno riaprire quelli in grado di rispettare le prescrizioni di sicurezza indicate dal comitato scientifico”. Ha affermato il ministro – Gli ultimi a riaprire “saranno inevitabilmente i luoghi in cui tante persone dovrebbero stare in uno spazio limitato, al chiuso o all’aperto. Vorrei fosse comunque chiaro – ha precisato Franceschini – che nessun teatro, nessun cinema, nessun artista, verrà lasciato solo. Siamo partiti con le prime risorse straordinarie proprio dai più indifesi, quelli con i redditi più bassi”.
Riguardo al progetto Netflix della cultura “stiamo lavorando con Cassa depositi e prestiti – ha confermato il ministro – a una piattaforma in cui offrire, a pagamento, ciò che non si può, per ora, proporre nelle sale. Così la produzione potrà continuare e le entrate da biglietti non si fermeranno”.
In questa emergenza legata al Covid-19 “il turismo è il settore più colpito”. Per questo – ha aggiunto Franceschini – “chiedo nei tavoli di governo misure specifiche e straordinarie nel prossimo decreto, dai crediti d’imposta per locazioni e per compensare le perdite di fatturato, alle risorse sia per l’adeguamento e la sanificazione delle strutture che per la promozione”.
Il Ministro si dice convinto che “il Consiglio dei ministri considererà la specificità della crisi del turismo. Ed è molto importante che il Consiglio europeo abbia già riconosciuto questa specificità, che porterà una parte significativa della enorme somma del Recovery fund proprio sul turismo”. “Le preoccupazioni e la voglia di ripartire sono le stesse per tutti – ha continuato il ministro – ma il turismo internazionale quest’anno non ci sarà. Da qui nasce il piano ‘Viaggio in Italia’ per un grande investimento sul turismo interno, di prossimità. Sarà anche una occasione di far conoscere meglio la bellezza unica dei luoghi meno noti e il bonus vacanze spingerà in questa direzione”.
“Tra rischi di ripresa del contagio e difficoltà economiche – ha concluso Franceschini – sarà tutto molto difficile”. “Dobbiamo imparare da genitori e nonni che dopo la guerra si rimboccarono le maniche e ricostruirono velocemente il Paese”.