CATANZARO – Cedimento nel duomo di Catanzaro, dove una parte del soffitto di una delle cappelle laterali è crollata, creando danni a un altare in marmo e ad alcuni candelabri. Lo scorso luglio il vescovo della città monsignor Vincenzo Bettoline, aveva segnalato le criticità chiedendo alle istituzioni un intervento per mettere in sicurezza l’edificio. In quel frangente il governatore Mario Oliverio aveva incontrato il presule assicurando che per la riqualificazione del duomo erano già previste alcune spese nel piano di rimodulazione dei fondi Fsc. Il governatore si era quindi attivato con il Ministero dei Beni Culturali.
Sul crollo è intervenuta Dorina Bianchi, sottosegretario al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la quale ha dichiarato: “Ho chiesto al Segretariato regionale di attivarsi immediatamente per predisporre un primo sopralluogo al duomo di Catanzaro e per quantificare il fabbisogno finanziario”. “E’ stato previsto e concordato con l’arcivescovo – ha spiegato ancora il sottosegretario – un progetto di restauro generale della cattedrale di Catanzaro per cui è stato stanziato un finanziamento di 500 mila a valere sulla prossima programmazione. Vista l’urgenza del crollo odierno, ho avuto rassicurazioni affinché il Segretariato regionale si attivi in ogni maniera possibile per reperire ulteriori fondi nell’immediato. Il duomo di Catanzaro è un patrimonio importantissimo per la Calabria di inestimabile valore oltre che una testimonianza viva e fervida di fede di questa città e dei suoi vescovi” – ha concluso Binachi.
Il duomo di Catanzaro sorge nel sito della prima cattedrale, eretta nel 1121 in epoca normanna e dedicata da Callisto II a Santa Maria Assunta e agli Apostoli Pietro e Paolo.
Nel 1309 venne edificata la cappella di San Vitaliano addossata alla facciata laterale sinistra, vicino all’ingresso detto “porta dell’olmo” e, nel 1588, di fronte ad essa fu edificata la cappella del Santissimo Sacramento, conferendo all’edificio una sorta di schema planimetrico a croce latina. Nell’altare della cappella di San Vitaliano furono deposte in tre nicchie le reliquie di San Vitaliano, patrono della città, di San Fortunato e di Sant’Ireneo, già patroni della città bizantina. La chiesa venne anche rimaneggiata nel 1511 con una facciata rinascimentale, che crollò a causa del terremoto del 1638.
La cattedrale subì dei danneggiamenti durante i bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, nell’agosto del 1943, e venne completamente stravolta nel dopoguerra. I bombardamenti provocarono solo il crollo del transetto sinistro e il danneggiamento del campanile, ma a ciò seguì un’anacronistica ristrutturazione ad opera degli architetti Franco Domestico e Vincenzo Fasolo; i lavori si protrassero fino al 1956. Nel 1959 venne costruito l’organo a canne dai Fratelli Ruffatti, con 29 registri su due manuali e pedale, collocato a pavimento nel transetto di destra.