FIRENZE – Uno spettacolo unico al mondo: le tre Porte del Battistero visibili tutte e tre insieme. Dopo il restauro della più antica delle tre, la Porta Sud, realizzata quasi 700 anni fa da Andrea Pisano, uno dei maggiori artisti del Trecento, discepolo e collaboratore di Giotto, saranno esposte dal 9 dicembre una accanto all’altra nella Sala del Paradiso del Museo dell’Opera del Duomo.
Con la Porta Sud si conclude dunque il ciclo di restauri iniziato nel 1978, diretto ed eseguiti dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che ha riguardato le tre monumentali Porte del Battistero di Firenze a partire dalla Porta del Paradiso (1978 – 2012), la Porta Nord (2013 2015) e la Porta Sud (2016 – 2019).
La Porta Sud fu realizzata tra il 1330 e il 1336, in bronzo e oro. Ha dimensioni maestose e pesa circa 8 tonnellate per 4 metri e 94 cm di altezza e 2,95 di larghezza. Il committente, la potente Arte di Calimala ovvero dei mercanti, per la complessa fusione dell’intelaiatura delle due ante, dovette ricorrere a esperti fonditori veneziani quali Leonardo di Avanzo e collaboratori.
Andrea Pisano, definito “maestro delle porte”, eseguì le 28 formelle della Porta di cui 20 con episodi della vita di San Giovanni Battista, patrono del Battistero e della città di Firenze, e 8 con figure emblematiche. L’ordine di lettura è dall’alto verso il basso e da sinistra verso destra. Le formelle sono intervallate da 74 fregi dorati, ognuno decorato con rosette alternate a diamanti, mentre ai vertici dei quadrilobi, contenenti le scene, si trovano 48 teste di leone.
Sulla parte alta della porta e’ presente la firma dell’artista: “ANDREAS UGOLINI NINI DE PISIS ME FECIT A.D.M.CCC.XXX” (Andrea figlio di Ugolino figlio di Nino di Pisa mi ha fatto nell’anno del Signore 1330).
Il restauro della Porta, a cura del Settore Bronzi dell’Opificio delle Pietre Dure, è stato eseguito in base al protocollo applicato alla prima Porta del Ghiberti con varianti rispetto alle diverse situazioni riscontrate. L’intervento ha coinvolto un’equipe di 14 restauratori, oltre che esperti scientifici e altre professionalità tecniche.
Sul Battistero gli originali sono stati sostituiti da copie realizzate dalla Galleria Frilli di Firenze, finanziate dall’Opera di Santa Maria del Fiore e per la Porta del Paradiso del mecenate Choichiro Motoyama e per la Porta Nord con il sostegno della Guild of the Dome Association.
Le tre originali, esposte nella Sala del Paradiso, sono protette dalle vetrine realizzate da Goppion, leader mondiale nella produzione di sistemi espositivi e conservativi in ambito museale. Un lungo sodalizio è quello che lega l’impresa milanese al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze.
Tra le sfide maggiori, un posto speciale occupano proprio le installazioni create appositamente per contenere le famose tre Porte del Battistero. La prima a prendere posto, in ordine cronologico, nella nuova sala a loro dedicata, è stata la Porta del Paradiso nel 2015 e a seguire la Porta Nord. Ora la Porta Sud torna a brillare in una nuova custodia dalle prestazioni hi-tech e connotata da una raffinata sensibilità estetica. Lla struttura della vetrina, come per le altre due Porte, è in acciaio verniciato con tinte atossiche, sigillata da guarnizioni speciali e caratterizzata da un vetro antisfondamento. La profondità del sistema espositivo consente lo spostamento della pesantissima porta, circa 8 tonnellate, su speciali binari che consentono ai restauratori di monitorare costantemente il prezioso manufatto e intervenire, in caso di necessità, per mezzo di un ponteggio.
La vetrina ermetica è dotata di un sistema di controllo della temperatura e dell’umidità di ultima generazione, capace di garantire la perfetta conservazione della scultura. La Porta del Pisano, proprio come le altre due Porte bronzee, necessita di un ambiente estremamente secco – con un tasso di umidità costantemente al di sotto del 15% – per impedire l’ossidazione dei materiali e la formazione di sali instabili tra la superficie bronzea e la pellicola dorata. Attraverso il controllo di valvole e umidificatori riposti all’interno delle vetrine, umidità e temperatura sono così facilmente regolabili.
Goppion, in questa occasione, ha anche completato l’allestimento della Sala delle Cantorie con una vetrina gemella di quelle già esistenti, per l’esposizione di una terracotta di Donatello.