ROMA – “Franco Mulas ’68” è il titolo della mostra che verrà inaugurata venerdì 23 marzo alle ore 18.00 presso la Galleria André di Roma. L’esposizione è a cura di Lorenzo Canova, che ne ha curato i testi insieme a Enzo D’Arcangelo e Tommaso Di Francesco.
La mostra romana permette di compiere un breve ed intenso viaggio nella poetica pittorica di Mulas. In particolare viene testimoniata la sua attenzione nei confronti delle tensioni sociali e politiche, interpretate attraverso un linguaggio, che seppur sollecitato dalla Pop Art americana, con espliciti omaggi a James Rosenquist, ha saputo rendersi autonomo e personale.
Mulas è stato capace infatti di distinguersi grazie a uno sguardo sempre lucido e rigoroso, a una visione che non vuole seguire pedissequamente una realtà trasposta dalla fotografia, ma innestandolo nelle radici della sua opera per stravolgere completamente ogni possibilità di intenzione imitativa.
Il ciclo sul ’68, in particolarem ha la forza di una riflessione critica e la potenza di una premonizione. Rileva in modo immediato e folgorante il dramma e le contraddizioni di quel movimento e l’impossibilità di una rivoluzione perennemente sognata e teorizzata con la forza dell’utopia.
Se in Mulas appaiono evidenti le confluenze di vari spunti, che vanno dall’arte di Rosenquist al cinema di Antonioni e di Godard, al pensiero di Rudi Dutshke, non meno potente appare l’eco del pensiero di Basaglia, Laing, Marcuse,Benjamin.
In dipinti come ”L’Immaginazione non ha preso il potere”, “Le pietre d’Europa”, “Dialogo sul potere”, “Nous sommes tous indesirables”,”Gilles alla Bastiglia”, tutta la frenesia dei corpi, la forza carnale della loro solitudine. C’è l’inizio dell’antropologia contemporanea del malessere profondo, ineludibile, narrata con il colore lucido che vuole rimanere e non offuscarsi.
In questo modo Mulas dipinge figure in fuga e il dialogo silenzioso tra l’uomo dalla pelle nera e Lincoln, apre possibili riflessioni sulla schiavitù e sulla persistenza nel mondo contemporaneo su un razzismo che oggi è riemerso con una diffusione devastante, sulla storia e sulla narrazione del nostro presente.
Ecco allora la metamorfosi cercata da Franco Mulas: il manifesto del Maggio Francese diventa una duratura pala del Duecento e le scalinate porose di Valle Giulia trasmettono il dolore fisico per un potere che non si è diffuso. Per un mondo nuovo che non è venuto.
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Vademecum
Franco Mulas ‘68
Opere dal 1968 al 1973
A cura di Lorenzo Canova
Testi di Lorenzo Canova, Enzo D’Arcangelo, Tommaso Di Francesco
Inaugurazione 23 marzo 2018 ore 18.00
Galleria Andrè
Via Giulia 175 – Roma
info@andrearte.it
06 6861875 – 344 1306387
Dal 23 marzo al 7 aprile 2018
Orari: martedi-venerdi 10.30-12.30 / 16.00-19.30
24 marzo e 7 aprile: 16.30-19.30 – 30 marzo chiuso