ROMA – La natura calpestata dall’uomo è il filo conduttore della mostra che trae ispirazione dal celebre romanzo per ragazzi di L. Frank Baum, Il meraviglioso mondo di Oz. Lo scopo è quello di inviare un messaggio di speranza e di sensibilizzazione, perché il mondo migliore non sia solo un ideale irraggiungibile, ma un obiettivo “realmente fantastico”. Quale mezzo migliore se non l’arte per lanciare questo invito.
La mostra, inaugurata martedì 11 dicembre presso gli spazi espositivi del ristorante vegetariano Il Margutta Veggy Food & Art, in via Margutta 118, a Roma, presenta le opere di Aurora Agrestini, Angelo Barile, Beetroot, Michele Cara, Valerio Di Benedetto, Silvia Faieta, Giu Sy, Glasswall, Liu Zi Xia, Maupal, Moby Dick, Nicola Monti, Marta Petrucci, Simona Piccolini, Monica Pirone, Diego Poggioni, Francesca Provetti, Natascia Raffio, Alessandra Santo Stefano, Sgarbi, Uman.
LE OPERE IN MOSTRA – Nel mondo fantastico in mostra, ci sono gli alberi danzanti di Mauro Sgarbi e gli gnomi di Diego Poggioni, la Dorothy (e l’uragano) di Angelo Barile, l’uomo di latta di Valerio Di Benedetto, nonché lo spaventapasseri e il leone senza coraggio di Giu Sy. Ma anche la bellissima sirena, in trappola, di Moby Dick e Marta Petrucci e la strega buona di Natascia Raffio. Nello zoo di OoZ, in mostra anche il maiale, la mucca e lo squalo di Glasswall, il cervo indifeso di Nicola Monti, le dolci e inoffensivi tigri di Francesca Provetti e Simona Piccolini, la gallina, col suo uovo, di Alessandra Santo Stefano. Oniriche anche le ambientazioni e gli scenari, come il soggetto di Silvia Faieta, il particolarissimo acquario di Michele Cara e il pesce deturpato di Beetroot. In mostra, ovviamente, anche gli umani, soprattutto donne: quella “assente” di Monica Pirone, quella materna di Maupal, quella delicata di Liu Zi Xia, quelle più guerriera di Aurora Agrestini. Infine la piccola bambina in lacrime di Uman.
Racconta il direttore artistico Moby Dick: “Lo spunto è arrivato da una bambina di dodici anni, Dorothy, la protagonista del romanzo, che ci ricorda che ‘La tua casa è la cosa più bella del mondo’. Ma qui non si parla solo delle accoglienti, ma limitanti, mura domestiche, bensì di tutto il nostro pianeta, sempre più calpestato e maltrattato dall’Uomo. Abbiamo deciso così di coinvolgere ventuno artisti appartenenti prevalentemente al panorama romano, ma non solo, che con il loro linguaggio personalissimo e i loro variegatissimi stili ci accompagneranno in un viaggio onirico. Quello del Regno di OoZ, più reale di quanto si immagini”.
“Quello del Pop Surrealismo – spiega la curatrice Valentina Virgili – è un mondo di una dimensione altra che permette di raggiungere uno stile che si sposa perfettamente all’atmosfera da sogno che si voleva ottenere da questa mostra. E come ogni sogno che si rispetti ci risveglierà proprio sul più bello”.
“Cosa c’è di più bello dei giovani, che anelano, sognano e necessitano di un futuro? – si domanda Tina Vannini, titolare del Margutta Veggy Food & Art – Cosa c’è di più bello dell’arte che disegna i sogni e le speranze di chi “pretende” un pianeta più amato? Cosa c’è di più triste del grido disperato di un mondo martoriato? Cosa c’è di più generoso di una terra sfruttata e usurpata che ancora ci nutre? Aggettivi meravigliosi e terribili che si fondono in una sola parola: “speranza”. Questo è il significato di questa mostra e questo è il messaggio che insieme a tutti gli artisti vogliamo dare. Noi lo diciamo con l’arte, nella “speranza” che tutti lo ascoltino con il cuore”.
L’esposizione sarà visitabile sino a metà febbraio.
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