PALERMO – Dal 12 agosto il nuovo Museo del mare di Pantelleria porterà il nome di Sebastiano Tusa, l’archeologo, assessore dei Beni culturali della Sicilia prematuramente scomparso, che a Pantelleria ha destinato numerosi studi e campagne di ricerca, siglando anche progetti di rilevanza internazionale.
Il “Museo del Mare Sebastiano Tusa” è situtato nella zona dell’Arenella, un’area di archeologia industriale tra il porto, Mursia e il Villaggio Sevi. Il nuovo Museo, del quale il Comune di Pantelleria curerà la struttura architettonica, le soluzioni espositive e tecniche, si avvarrà della consulenza tecnico-scientifica della Soprintendenza del Mare che fornirà anche i reperti archeologici da esporre e il materiale documentario.
Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci ha affermato: “Apprezzo l’iniziativa del Comune in omaggio a Sebastiano Tusa che avevo chiamato, da tecnico, all’interno del mio governo per la rara competenza acquisita in materia di beni culturali. L’amore e l’interesse che nutriva per l’isola di Pantelleria vengono oggi ricompensati da un’iniziativa di grande significato morale”.
“Intitolando il Museo del Mare di Pantelleria a Sebastiano Tusa – ha dichiarato l’assessore Samonà – il Governo regionale rende onore all’uomo e all’archeologo che a Pantelleria, terra che amava e a cui ha dedicato significativa parte della sua attività, ha legato campagne di ricerca, studi e progetti internazionali all’avanguardia”.
Per l’assessore l’intitlazione del Museo è “anche un modo per trasmettere alle generazioni future un patrimonio identitario che è fatto di amore per la nostra terra, di memoria, di passione spinta talvolta oltre i limiti della razionalità in imprese di ricerca apparentemente visionarie. Il museo sarà vivo e interattivo riservando ai visitatori il privilegio di ascoltare la storia dell’Isola, attraverso un video in cui è lo stesso Sebastiano Tusa a narrarla”.
“Sebastiano ha dedicato a Pantelleria e al Museo del Mare – ha detto Valeria Li Vigni – una passione e un impegno che andavano oltre l’attività di Soprintendente e di archeologo; amava Pantelleria riamato dalla sua gente. Il Museo ha la sua impronta e racconta l’Isola così come lui la vedeva: il cuore pulsante del Mediterraneo, l’Isola nell’Isola”.