VITERBO – Il Sacro Bosco di Bomarzo, che si distingue per ecletticità dai giardini coevi fatti realizzare dagli altri signori della zona (come Villa d’Este a Tivoli, Villa Lante a Bagnaia o Palazzo Farnese a Caprarola), scivola nell’oblio all’indomani della morte del committente Pierfrancesco Orsini, detto Vicino (Roma, 4 luglio 1523 – Bomarzo, 28 gennaio 1585).
Viene poi riscoperto dai surrealisti: da quel momento comincia a essere meta e ispirazione per artisti del calibro di Salvador Dalí, diventando il modello di riferimento per i giardini di Tomaso Buzzi, Niki de Saint Phalle, Paolo Portoghesi e Daniel Spoerri.