Il fiume come soglia, come linea che unisce e divide, come luogo in cui la geografia incontra la memoria. È su questa intuizione che si fonda LIMEN. I luoghi soglia, l’opera diffusa dell’artista Jasmine Pignatelli, presentata sabato 22 novembre 2025 all’interno dell’Ecomuseo Adda di Leonardo. Un progetto articolato in quattro installazioni — collocate tra Paderno d’Adda, Cornate d’Adda, Vaprio d’Adda e Cassano d’Adda — che segna idealmente i punti cardinali di un territorio ricco di identità stratificate. Realizzato nell’ambito del programma Identità Fluenti, promosso da Garden65 S.r.l. con il sostegno di Regione Lombardia, FESR 2021–2027 e Unioncamere Lombardia, il progetto porta la firma curatoriale di Annalisa Ferraro e la direzione scientifica di Cristian Bonomi. Il risultato è un intervento culturale che intreccia paesaggio, comunità e linguaggi contemporanei, trasformando l’Adda in un asse narrativo e sensoriale da attraversare.
Un’artista “meridiana” alla prova del fiume
Nata a Taranto e da anni attiva tra Roma, Bari e Bruxelles, Jasmine Pignatelli è un’artista che ha sempre fatto del concetto di confine — geografico, culturale, simbolico — la materia prima delle sue ricerche. Formata tra grafica, arti visive e design, Pignatelli si è distinta per un approccio interdisciplinare che unisce scultura, installazione e intervento pubblico. La sua poetica si sviluppa attraverso moduli geometrici, matrici archetipiche e materiali capaci di dialogare con i luoghi: dal corten all’acciaio specchiante, dalle superfici segniche ai volumi monolitici. Non sorprende quindi che l’Ecomuseo l’abbia scelta come voce artistica capace di interpretare l’identità fluida e plurale del territorio. Ma il fiume — confessa lei stessa — ha rappresentato una sfida inedita: «Nata sul mare, conosco l’acqua che unisce e apre allo scambio. Nel fiume ho scoperto una soglia che scorre, capace di unire le terre che divide. E soprattutto ho incontrato il tempo nella sua dimensione verticale culturale, qualcosa che il mare non rivela». Un incontro, quello con l’Adda, che ha dato forma a un’opera “in quattro atti”, pensata come un percorso di attraversamento sensibile e simbolico.
Quattro installazioni per quattro tempi del fiume
LIMEN si struttura come un’unica opera diffusa che si immerge negli snodi percettivi dell’Ecomuseo, ovvero quei luoghi in cui il paesaggio cambia atmosfera e l’urbano si dissolve nel fluviale. Ogni installazione interpreta un carattere dell’Adda:
- Paderno d’Adda – Il sacro
Qui il fiume si impone come forza ancestrale: la scultura evoca una verticalità monolitica, dove l’oro richiama l’aura sacrale della natura. - Cornate d’Adda – L’operoso
Il corten diventa simbolo del lavoro, della fatica, dell’energia che per secoli ha generato progresso attraverso le acque. - Vaprio d’Adda – Il geniale
Un omaggio alla tradizione leonardesca: la superficie specchiante rimanda all’ingegno, alla sperimentazione, allo sguardo visionario che ha plasmato il territorio. - Cassano d’Adda – Il fluido
Qui l’opera si apre al presente e al movimento, restituendo il fiume come spazio di passaggio, mutamento e connessione.
Ogni scultura possiede una propria compiutezza estetica, ma è solo nell’insieme che le installazioni rivelano il loro pieno significato: come un Ecomuseo composto da Comuni diversi ma uniti da un’unica identità fluviale.
Nuovi landmark per orientarsi nel paesaggio
Le quattro opere fungono da veri e propri “marcatori identitari”, capaci di segnalare al visitatore l’ingresso in un luogo culturalmente significativo. Sono porte simboliche, punti di riconoscimento, orientatori narrativi che invitano a guardare il territorio con occhi nuovi. «Servivano landmark capaci di riattivare lo sguardo di chi attraversa questi spazi spesso per abitudine» spiega la curatrice Ferraro. «Abbiamo scelto l’arte contemporanea per tracciare il territorio e offrire alle comunità nuovi monumenti pubblici». Inclusività e accessibilità sono elementi chiave del progetto: ogni installazione è accompagnata da una targa con transcodifica tattile, testi in braille e un QR code che raccoglie storie, mappe e itinerari sul portale di Identità Fluenti.Per Cristian Bonomi, direttore scientifico dell’Ecomuseo, il progetto rappresenta una nuova chiave di lettura del paesaggio:
«L’opera di Pignatelli e il lavoro curatoriale hanno saputo tracciare nuove coordinate in un paesaggio che credevamo familiare. L’Ecomuseo si arricchisce di segni capaci di custodire la memoria e, allo stesso tempo, guardare al futuro».
Verso la chiusura del progetto Identità Fluenti
Il viaggio di Identità Fluenti si concluderà sabato 13 dicembre a Robbiate con un grande evento comunitario. Saranno presentati gli esiti del lavoro svolto: dalle mappe di comunità ai totem interattivi, fino alla piattaforma identitafluenti.it, che offrirà nuovi itinerari lenti e sostenibili per esplorare la geografia culturale dell’Adda. In attesa dell’appuntamento finale, LIMEN resta come segno tangibile di un territorio che cambia prospettiva: un invito ad attraversare il fiume, riconoscerne le soglie, ritrovare in esse un frammento della propria storia.








