VENEZIA – Torna alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, la cosiddetta Nuda di Giorgione. Si tratta di un frammento che, già in uno stato di conservazione precario, venne staccato nel 1937 dalla facciata sul Canal Grande del Fondaco dei Tedeschi, edificio medievale ricostruito dopo il devastante incendio del 1505 nei pressi del ponte di Rialto.
L’opera, che rappresenta una giovane figura femminile, ritratta in piedi a seno scoperto entro una semplice nicchia, rappresenterebbe, si è ipotizzato, un emblema della pace politica o della prosperità commerciale di Venezia. L’immagine ha inoltre sempre suscitato grande ammirazione dei commentatori per la “tinta sanguigna e fiammeggiante” delle carni, come scrive Anton Maria Zanetti nel 1760.
Il frammento è stato sottoposto a un attento e sapienteintervento di manutenzione straordinaria, consistente nella pulitura della superficie dipinta, la rimozione delle colle e dei ritocchi a tempera alterati, la stuccatura delle piccole lacune e il loro abbassamento con velature a tonopulitura.
“Una nuova e preziosa luce – dichiara il Direttore Giulio Manieri Elia – trarrà la Nuda dal contesto espositivo entro cui verrà collocata in una delle sale recentemente riallestite della pittura cinquecentesca: la vocazione al classicismo, espressa in quest’opera, appartenente alla tarda stagione giorgionesca, troverà infatti risalto nel confronto con le altre preziose opere di Giorgione in sala e nel dialogo con le composizioni dei suoi giovani allievi, Tiziano e Sebastiano del Piombo, presenti nel medesimo ambiente”.