ROMA – Nel 2017 sono stati 719 i furti d’opere d’arte, in crescita del 26% rispetto al 2016, che hanno comportato 1.136 denunce, 11 arresti e 851 sequestri effettuati in attività di tutela. Il 38% dei furti si è concentrato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, cioè 273, di cui 148 nella sola Campania. Come gli anni passati Lazio e Toscana, rispettivamente con 96 e 85 furti, mantengono il podio nella speciale classifica di ruberie, seguite dalla Sicilia (70) e dalla Lombardia (58). La stima economica sul fatturato incassato dai furti d’arte oscillerebbe sui 336 milioni di euro. Il quadro della situazione era stato tracciato dagli ultimi dati del rapporto Ecomafia di Legambiente.
Oggi alla Camera dei deputati è arrivata l’approvazione del testo che introduce i reati contro il patrimonio storico culturale.
Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, ha commentato: “Dopo la legge sugli ecoreati, è fondamentale che vengano tutelati attraverso il codice penale anche i beni culturali e i reperti archeologici garantendo un adeguato inasprimento delle pene per chi trafuga e traffica illegalmente i gioielli del Belpaese e prevedendo specifiche aggravanti”. “Ora il Senato – ha aggiunto Ciafani – calendarizzi al più presto la discussione del testo su cui c’è già un’amplissima maggioranza trasversale. Una norma che se approvata consentirà di fermare i ladri della bellezza italiana”.
Tra i primi a commentare positivamente la proposta di legge è stato l’ex ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, che ha dichiarato: “Un passo avanti nel rafforzamento della tutela e nella salvaguardia del patrimonio culturale. Un vero e proprio giro di vite sui reati contro il patrimonio – ha sottolineato – che rafforza il ruolo di guida dell’Italia nella tutela dei beni culturali che si pone all’avanguardia anche nell’attuazione della convenzione di Nicosia sulle infrazioni in materia di beni culturali e traffici illeciti”. “Questa legge che ricalca il ddl del Governo Gentiloni approvato nella scorsa legislatura dall’aula di Montecitorio – ha spiegato l’ex ministro della Cultura – introduce strumenti efficaci e moderni per contrastare i reati contro il patrimonio. Vengono previste nuove fattispecie di reato e rafforzati gli strumenti investigativi per consentire indagini ancora più complesse. Un provvedimento molto importante, non solo per l’Italia, ma per l’intera comunità internazionale essendo il traffico di opere d’arte una delle principali fonti di finanziamento del terrorismo”.