CASERTA – Intervistato alla trasmissione Si Può Fare, di Alessio Maurizi e Carlo Gabardini, su Radio 24, l’ex direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori è tornato a parlare della fine del suo pensionamento un anno prima della fine del mandato.
“Non è una misura contro di me – ha dichiarato Felicori – ma solo una legge sbagliata che non prevede l’affiancamento tra vecchio e nuovo direttore. Per esempio, adesso non solo non c’è il mio sostituto ma non c’è nemmeno ad interim chi dovrebbe assumere la direzione in attesa della nuova nomina”.
Alla domanda dei conduttori su come dovrebbe comportarsi sulle nuove nomine il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, Felicori ha riposto che non sa cosa farà il ministro. “So però che tutti i venti direttori usciti dalla riforma Franceschini hanno lavorato molto bene” – ha spiegato l’ex direttore, aggiungendo – “grande fiducia non ho però neanche una sfiducia pregiudiziale. Bisogna che il ministro dia un segnale chiaro che la riforma continua e l’occasione della selezione di questi posti che si aprono è l’occasione buona”. “La riforma Franceschini – ha continuato Felicori – è stata una rivoluzione, e tra cinquant’anni se ne parlerà nei libri di storia. I grandi paesi ben governati sono quelli in cui sui fondamentali c’è continuità tra le diverse maggioranze. Spero che il ministro raccolga l’eredità di Franceschini e continui. Ci sono per esempio tanti musei straordinari che meritano l’autonomia”.
Riguardo la nuova gestione dei Beni culturali, Felicori ha aggiunto “ho sentito qualche tono sospettoso verso i direttori stranieri”, mentre sulle domeniche gratuite introdotte da Franceschini, Felicori ha detto di approvare la decisione di Bonisoli: “Mi è sembrata positiva – ha specificato – la decisione di Bonisoli di riadattare le domeniche gratuite alle necessità stagionali e dei singoli siti”.