ROMA – Il ministro dei Beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, in audizione in commissione Istruzione al Senato ha parlato della riorganizzazione del suo dicastero, soffermandosi sull’importanza della valorizzazione del patrimonio, sull’autonomia dei musei, sull’Art Bonus e infine sull’impegno per 1000 assunzioni.
Franceschini ha ammesso il ritardo per quel che concerne la valorizzazione del patrimonio culturale. “Siamo rimasti molto indietro – ha detto il ministro – i viaggiatori vogliono un turismo esperienziale, con esperienze interattive, laboratori didattici, bookshop nei musei, mentre il sistema museale italiano ha personalità specializzate nella tutela, ma non nella valorizzazione”. Per questo motivo si prevede l’istituzione di tre direzioni: una direzione generale musei, sul modello francese, una direzione generale Istruzione e Ricerca, che è diventata collegamento col Miur, e una direzione Arte e architettura contemporanea”.
Il ministro si è poi soffermato sulle Sovrintendenze. “Oggi in Italia ci sono 39 Soprintendenze uniche. Abbiamo cercato di razionalizzare dando una distribuzione territoriale migliore”. “I musei – ha sottolineato Franceschini – non dipendono più dalle Sovrintendenze che si occupano solo di tutela: prima della riforma erano come uffici delle Sovrintendenze, non avevano Cda, non avevano un bilancio a sé. Da tre anni, invece, gli incassi dei musei vanno tutti ai musei, non vanno più al ministero dell’Economia”. “Gli incassi, in controtendenza con l’Europa – ha rimarcato il ministro – stanno crescendo; abbiamo avuto 7 milioni e mezzo di visitatori in più negli ultimi 2 anni, 10 milioni in più negli ultimi 4 anni; le risorse oggi restano ai musei e ai parchi archeologici, tranne un 20% che va a un fondo di solidarietà nazionale, per sostenere (in maniera trasparente, rispetto al passato) quei musei che coi biglietti non sopravvivrebbero. Questi numeri sono al netto del personale, che è a carico del ministero”.
“C’è da lavorare sui poli museali, che sono un coordinamento di musei che via via devono acquisire la loro autonomia: i musei autonomi in Italia potrebbero essere molti di più dei 32 attuali, ma data la spending review non possiamo destinare a questo altri dirigenti”.
Franceschini ha poi parlato dell’Art bonus. La sua istituzione ha portato a “entrate per 175 milioni, con 5400 donatori e 1060 enti registrati come percettori”. “C’è molto da lavorare – ha aggiunto il ministro – sia sul crowdfunding che sulle donazioni da parte di grandi imprese, dato che l’Italia ha una legge di agevolazioni fiscali su queste donazioni solo da 3 anni e che sia i musei che le sovrintendenze non erano preparati, né ‘psicologicamente’ né strutturalmente, per questo salto di qualità: serve tempo e serve personale che sappia reperire i fondi”.
Infine il ministro ha concluso dicendo che “entro il 2017 saranno assunti dal Mibact 129 archeologi, 171 architetti, 96 restauratori: siccome la graduatoria consente di assumere fino a 1000 persone, la mia intenzione, compatibilmente coi bilanci, è esaurirla, in modo da introdurre personale giovane e ben formato, con una finalità di turnover”.