ROMA – Per non dimenticare il dramma che il 24 agosto dello scorso anno ha colpito le regioni del centro Italia Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha ideato una campagna social per evidenziare il lavoro svolto per recuperare il patrimonio storico/artistico ferito.
Dal quel tragico giorno le squadre di rilevamento danni del MiBACT, insieme alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco e ai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, hanno messo in moto una macchina che in questi 12 mesi non ha mai smesso di lavorare.
Protagoniste della campagna del MiBACT sono in particolare le mani, simbolo della cura del patrimonio e del lavoro accurato e sapiente portato avanti dai tecnici dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, dell’Opificio delle Pietre Dure, dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario e del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Gli scatti presenti sul profilo @museitaliani sono accompagnati da un ringraziamento a tutte le professionalità che lavorano per recuperare il patrimonio e la memoria dei territori colpiti e dell’Italia: “Ecco le mani che curano il patrimonio culturale ferito dal sisma. Sono quelle dei professionisti del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo: dagli storici dell’arte ai restauratori e agli archeologi, dagli archivisti ai bibliotecari, dagli architetti agli antropologi, e poi biologi, chimici, fisici, geologi, ingegneri, fotografi, amministrativi, informatici e statistici. Con loro ci sono i Vigili del fuoco, i Carabinieri, i volontari della Protezione Civile e i militari dell’Esercito. Grazie al lavoro di queste professionalità, dal 24 agosto 2016 sono stati messi in sicurezza quasi 1000 beni immobili e sono stati recuperati 17mila beni storico artistici e archeologici, 9.500 libri e più di 4.500 metri lineari di archivi. Grazie a tutti coloro che quotidianamente si impegnano con professionalità e passione nel recupero della memoria del cuore dell’Italia”.