MILANO – Dal 31 maggio al 12 giugno, la Fondazione Maimeri di Milano, ospita una mostra, a cura di Angelo Crespi Direttore della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano, dedicata alle opere di Renzo Bergamo e all’Astrarte. Quest’ultimo è un movimento nato a Milano il 4 ottobre del 1970. Il manifesto viene firmato tra gli altri dal pittore Filippo Degasperi e dal critico d’arte Andrea Bisicchia. Motore centrale del movimento è la volontà di creare una nuova poetica artistica in grado di dialogare con la Scienza, attraverso il linguaggio della fantasia e la potenza del colore. Le opere di questi artisti indagano la simbologia del cosmo, delle galassie, dell’infinito, degli astri e si confrontano con un nuovo concetto di Tempo e di Spazio, quello dettato dalla teoria della relatività. Precedenti illustri di Astrarte sono stati il Futurismo e lo Spazialismo, anche se il contesto competitivo era quello dell’arte cinetica e programmata.
Come spiega Angelo Crespi : “Se il limite di molta Astrarte è quello di non aver trovato soluzioni estetiche resistenti che potessero supplire all’obsolescenza del contenuto programmato, nel caso di un nucleo specifico di opere di Renzo Bergamo, che saranno esposte alla Fondazione Maimeri, accade il contrario: in una serie di lavori, soprattutto disegni a matita in bianco e nero, dal valore intatto, il significato trova piena rispondenza nel gesto, e la bellezza della composizione, la maestria del tratto vivificano il messaggio, rendendolo eternamente contemporaneo, tanto da imporre una riscoperta e una nuova presentazione al pubblico. Di primo acchito, potrebbero sembrare lavori minori, così spesso viene intesa la grafica, invece in questo caso le matite e i pastelli non sono per nulla bozzetti bensì opere autonome che rimandano per assonanza a quel proto simbolismo francese”.
Mentre l’epistemologo Giulio Giorello riferendosi alle opere di Bergamo sottolinea: “Così anche Bergamo, che aderisce al movimento nel 1974, esponente a suo modo di un’arte ‘non retinica’, è un’artista di grande potenza rappresentativa che ha cercato, riuscendovi, di dare forma visibile non alle cose così come ci appaiono nella percezione quotidiana e nemmeno ai demoni della propria interiorità, bensì alle componenti del mondo esplorato dalla scienza: particelle elementari, atomi, molecole, pianeti, stelle, galassie”.
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