NAPOLI – E’ crollato pressoché interamente, nel pomeriggio del 2 gennaio, l’antico arco borbonico sul lungomare di Napoli. Risalente al ‘700, nacque come approdo per i pescatori, denominati “luciani”, perché abitanti del vicino borgo di Santa Lucia. In seguito, nel corso dell’800, l’arco fu trasformato in terminale dello scarico fognario venendo ribattezzato dai napoletani “O Chiavicone”.
L’arco è crollato a causa delle mareggiate di questi ultimi giorni, ma anche a causa dell’incuria, come sottolinea il consigliere regionale Francesco Borrelli, che già da tempo aveva richiesto un intervento urgente per mettere in sicurezza l’arco.
Oggi il consigliere afferma: “Ci sono gravi responsabilità dell’Autorità portuale nel crollo dell’arco borbonico sul lungomare partenopeo”. “Nonostante le ripetute segnalazioni – spiega Borrelli – da parte nostra ad attivarsi per tutelare l’intero tratto di lungomare che va dalla ‘Colonna spezzata’ al molo borbonico e le sollecitazioni da parte della Soprintendenza a intervenire per il restauro di quest’ultimo, l’ente guidato da Pietro Spirito non solo non ha compreso la gravità della situazione, ma non si è nemmeno degnato di dare una risposta”.
“Da circa due anni – sottolinea ancora – sono state inoltrate note ufficiali a tutti gli enti interessati, Comune, Soprintendenza e Autorità portuale, denunciando i pericoli che via via si concretizzavano visto l’evidente stato di degrado in cui versava l’area. Ad una email di oltre sei mesi fa veniva risposto testualmente dal Soprintendente, Luigi La Rocca, che tutte le segnalazioni all’Autorità portuale erano tristemente cadute nel vuoto fino a giungere a una diffida a intervenire. L’unico risultato ottenuto è stato quello dell’interdizione dell’area, mai controllata a dovere, e una protezione che, evidentemente, a ben poco serviva contro la forza del mare. Sotto gli occhi di tutti i danni della recente mareggiata dalla ‘Colonna spezzata’ fino al molo borbonico, area a rischio da noi continuamente segnalata. Adesso siamo pronti a denunciare per individuare tutte le inadempienze che hanno causato questo affronto alla città a partire da quelle dell’Autorità Portuale“. Conclude Borrelli, dopo aver effettuato un sopralluogo sull’area.