PALERMO – Grazie al Gioco del Lotto sono stati restaurati i 25 lampadari della Casina Cinese di Palermo. I lampadari, che versavano in un pessimo stato, con cristalli che ormai non brillavano, sete strappate, legni incrinati, sono stati sottoposti a un lavoro di restauro conservativo e sono ora tornati alle loro postazioni originarie. L’intervento è stato anche una occasione per riscoprire e analizzare i materiali preziosi con cui sono stai realizzati i lampadari: ottone e vetro, legno e seta, cristalli e maglia d’oro, ma anche la ricercatezza della foggia e della lavorazione artigianale.
Nella scheda relativa all’intervento di restauro si legge: “Ogni singolo particolare è stato trattato con estrema cura dai restauratori della Soprintendenza. In alcuni casi è stato necessario cambiare l’intelaiatura in legno, in altri è stato possibile conservare la seta preziosa della Fabbrica borbonica di San Leucio, in altri ancora sono ritornate alla vita le perfette dorature e i disegni minuziosi. Sempre i restauratori hanno scoperto che in alcuni pezzi, la catena di sostegno (spesso in oro e bronzo dorato) è formata da un’unica maglia senza ganci o giunture, opera finissima di oreficeria. Inoltre, i lampadari sono stati ora tutti elettrificati ed e’ stato realizzato un impianto adeguato che ha permesso di restituire loro la funzione originaria, anche grazie ai nuovi corpi illuminanti a Led sistemati nei vani sprovvisti di altre fonti luminose artificiali”.
Il riposizionamento dei lampadari è avvenuto alla presenza di Carlo Vermiglio, assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità Siciliana, Maria Elena Volpes, soprintendente regionale dei Beni culturali di Palermo, e Simone Cantagallo, direttore Relazioni con i Media Lottomatica.
Volpes ha spiegato: “Con i privati abbiamo avuto diverse esperienze, anche per interventi più semplici, ad esempio con le banche che ci hanno sponsorizzato piccole pubblicazioni. Non ci siamo limitati alla Casina Cinese. Siamo davvero felici, oggi è un giorno di festa perché abbiamo ottenuto un grande risultato restituendo luce al monumento grazie alla sinergia tra pubblico e privato. Spero che questa felice esperienza possa ripetersi e confido nel fatto che l’eco dei risultati ottenuti incentivi altri sponsor a investire sui nostri beniculturali”.