ROMA – “Il Consiglio di Stato annulla sentenza Tar Lazio. Ripartono il Parco Archeologico #Colosseo e la selezione internazionale per il direttore”, commenta così su Twitter il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini la notizia. Insomma si tratta di un vero e proprio di colpo di scena. Dopo questa sentenza, che supera la bocciatura del Tar, il percorso ricomincia dunque laddove si era bloccato. La sesta sezione del Consiglio di Stato, presieduta da Sergio Santoro, ha accolto gli appelli del ministero dei Beni culturali, ribaltando la situazione e ritenendo quindi infondato il ricorso del Comune di Roma contro l’istituzione del Parco del Colosseo. Ricordiamo che il Campidoglio si era opposto alla nuova riorganizzazione delle soprintendenze romane. L’istituzione del Parco archeologico del Colosseo, che porta con sé anche la Domus Aurea, il Foro Romano e il Palatino, secondo l’amministrazione sarebbe ”lesiva degli interessi di Roma Capitale”.
Il Consiglio di Stato si èpronunciato su tre questioni: la prima, quella del necessario coinvolgimento di Roma Capitale nel processo decisionale, di istituzione del Parco archeologico, per assicurare il principio di leale collaborazione. La seconda, quella della fonte istitutiva del Parco. In questo caso igiudici hanno ritenuto che la legge speciale di disciplina della materia autorizzasse il Ministero ad adottare un decreto non regolamentare. Infine terza questione, quella del conferimento dell’incarico di direzione del Parco archeologico anche a cittadini non italiani. I giudici di Palazzo Spada hanno affermato che “il diritto europeo e la giurisprudenza della Corte di Giustizia ammettono che sia consentita una riserva di posti a soli cittadini italiani, con deroga al principio generale di libera circolazione dei cittadini europei, soltanto in relazione a posti che implicano l’esercizio, diretto o indiretto, di funzioni pubbliche, quali sono, in particolare, quelle poste in essere nei settori delle forze armate, polizia e altre forze dell’ordine pubblico, magistratura, amministrazione fiscale e diplomazia”.
In una nota il ministro Franceschini ha dichiarato: “La sentenza del Consiglio di Stato fa davvero giustizia. Ora possono ripartire sia il Parco Archeologico del Colosseo che la selezione internazionale del Direttore, bloccati dalla sentenza del Tar del Lazio. Anche Roma, con il Parco Archeologico più importante e visitato del mondo, potrà allinearsi con i musei e i luoghi della cultura che stanno vivendo una stagione di successi grazie alla riforma del sistema museale italiano e ai nuovi direttori, da Pompei a Brera, dalla Reggia di Caserta agli Uffizi e Capodimonte”. “Tutti i sindaci e i Comuni italiani coinvolti – ha ancora sottolineato il ministro – hanno apprezzato e condiviso la riforma e i suoi risultati, tranne il Comune di Roma che prima ha pensato di bloccare tutto, ricorrendo al Tar, poi ha esultato come se una sentenza di primo grado fosse definitiva. Ora possiamo andare avanti con riforme e innovazione”. Franceschini ha inoltre annunciato l’ingresso nel Cda del Parco del dg Unesco Irina Bokova. Su Twitter scrive: ”Un onore che @IrinaBokova, Direttore Gen. @UNESCO, abbia accettato mio invito a far parte del Cons.Amm. del Parco Archeologico del #Colosseo”.
Intanto, nel corso di una conferenza stampa al Mibact, convocata in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato, il ministro ha annunciato che il nuovo direttore del Parco Archeologico potrebbere prendere servizio già a partire dal primo gennaio 2018. Franceschini ha ricordato che finora sono arrivate “82 domande di cui il 20 per cento non sono italiane, cioè 16. La commissione che le valuterà è di livello ed è presieduta dal presidente della Biennale di Venezia che garantisce sulla assoluta serietà della scelta della terna”. Il ministro poi, per quel che concerne il rapporto col Comune di Roma, ha rammentato “di aver firmato con il sindaco Marino un accordo di valorizzazione dell’area archeologica centrale di cui una parte è di proprietà del comune di Roma. Per noi quel l’accordo – ha detto Franceschini – resta valido, cambierà l’interlocutore che, da parte del ministero, sarà il direttore del parco archeologico del Colosseo. Siamo pronti a discutere, il 2 agosto come era stato già fissato su richiesta del comune di Roma, con il sindaco e vicesindaco”.
Il vicesindaco e assessore alla Cultura di Roma, Luca Bergamo, interpellato sul pronunciamento del Consiglio di Stato, ha commentato: “Il Consiglio di Stato ha ribaltato il pronunciamento del Tar partendo da una valutazione che noi non condividiamo, ma rispettiamo”. ”La valutazione del Consiglio di Stato – ha aggiunto Bergamo – è che la costituzione del parco è un atto di riordino interno al Ministero e dunque all’atto di riordino in sé non si applica il principio della ‘leale collaborazione’ che però, come la sentenza stessa ribadisce, si deve applicare alla gestione conseguente. Ne prendiamo atto, ci aspettiamo che una leale collaborazione sia lo spirito con cui si ispiri il confronto con il ministro Franceschini che avverrà a breve”.