PARMA – Sono stati presentati i nuovi allestimenti dell’Ala Nord della Galleria Nazionale di Parma nel Complesso Monumentale della Pilotta. L’intervento si inserisce in un più ampio percorso di ridefinizione del Complesso, avviato nel maggio 2017, che ha visto anche il riaccorpamento in un’unica istituzione dotata di speciale autonomia, dei cinque istituti della Pilotta (Teatro Farnese, Biblioteca Palatina, Galleria Nazionale, Museo Bodoniano e Museo Archeologico).
Tra i numerosi interventi di valorizzazione, di recente è stata anche ricollocata, dopo il restauro, la cornice autentica disegnata da Petitot per il dipinto La morte di Virginia di Doyen.
Il riallestimento dell’Ala Nord ha interessato un’area caratterizzata dagli interventi museografici di Guido Canali, negli anni Settanta, improntati a un’estetica affine all’archeologia industriale.
L’Ala Nord, edificata prima del secondo decennio del XVII secolo, era destinata in origine a stalla per i cavalli e rimessa per carri e carrozze, al piano terreno, e a fienile e deposito foraggi, nella parte superiore. Durante il ducato di Maria Luigia il piano intermedio dell’Ala Nord viene ridotto a quartiere degli alabardieri, la Guardia di Palazzo della Duchessa. La funzione militare prosegue anche nel secolo successivo, fino a quando nel 1950 l’occupazione militare del Reparto Celere provoca interventi architettonici che modificano sostanzialmente la struttura originaria.
Recuperata a utilizzo del Ministero per volontà dell’allora Sovrintendente Augusta Ghidiglia Quintavalle, il restauro dell’Ala è stato condotto a stralci tra il 1971 e il 1973, per diventare spazio espositivo per la prima volta nel 1979, grazie agli interventi realizzati dall’architetto Guido Canali. Oggi l’Ala Nord della Galleria Nazionale, nei suoi 14mila metri quadri, conserva opere di pittori seicenteschi lombardi e genovesi.
Il nuovo percorso espositivo apre con una monumentale sala dedicata ai dodici Apostoli di Murillo e procede con opere di pittura emiliana del Seicento e grandi pale d’altare di Guercino, Lanfranco, Nuvolone.
Le diverse cromie dei pannelli e le nuove didascalie sottolineano un percorso di visita articolato per sezioni tematiche in cui i soggetti religiosi si alternano alla natura morta, proseguendo con capricci e bellissime vedute di Bellotto e Canaletto, con tre grandi tele di Tiepolo, Piazzetta e Pittoni provenienti dal Convento dei Cappuccini di Parma per concludersi con le due grandi battaglie dipinte nel Settecento dal pittore di corte Ilario Spolverini dedicata ai fatti storici della battaglia di Fornovo (1495) affiancati dai ritratti in abiti militari di alcuni protagonisti della famiglia Farnese e dei Borbone.
I lavori di riallestimento sono stati seguiti ancora una volta dall’architetto Guido Canali, mentre la Fondazione Cariparma ha supportato la messa in sicurezza delle opere con nuovi sistemi di fissaggio per l’appendimento dei dipinti.
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