
La scultura di Burri si presenta come un grande monolite a forma di prisma irregolare dell’altezza di sette metri e mezzo. La struttura, realizzata in acciaio verniciato, è composta di sei elementi sovrapposti. L’elemento apicale si compone di una sezione a forma di lunetta mobile, in grado di ruotare grazie a un meccanismo che viene azionato elettricamente.
L’intervento di manutenzione straordinaria ha comportato una spesa di 38.000 euro. La scultura ha subito un intervento di ripulitura e la sostituzione del meccanismo elettrico. I lavori sono stati realizzati dalla ditta Kyanos, e fortemente voluti dall’amministrazione comunale, in collaborazione con la Fondazione Palazzo Albizzini-Collezione Burri, per celebrare il centenario della nascita del Maestro e, allo stesso tempo, come spiegato in una nota del Comune, per valorizzare il patrimonio culturale della città.
«Questo restauro – ha spiegato Romizi – è l’ulteriore esempio dell’importanza del connubio pubblico-privato». Il sindaco ha quindi ricordato che grazie a questo connubio, in particolare con l’Art Bonus, è stato possibile reperire fondi per altre importanti opere e monumenti della città. Ha poi sottolineato che «è una buona notizia per Perugia tornare a dare lustro a un’opera tanto importante come il Grande Nero e nei giorni prossimi avremo altre buone notizie come questa, a cominciare dall’inaugurazione di Piazza Grimana».
In concomitanza con l’esposizione del monolite è stata anche allestita (fino al 31 gennaio) una mostra fotografica dal titolo All’ombra dei ricordi. L’esposizione dedicata al grande artista umbro è stata allestita nella sezione del Museo civico di palazzo della Penna che espone, tra l’altro, permanentemente le celebri “lavagne” di Joseph Beuys.