PERUGIA – La quinta edizione del PSPF, la prima rassegna internazionale di fotografia sociale e terapeutica, si terrà a Perugia dal 10 Marzo all’8 Aprile 2018 e coinvolgerà, per la prima volta, l’intero capoluogo umbro, tra la sede storica del Museo Civico di Palazzo Penna e altri importanti spazi diffusi nella città.
THE SKIN I LIVE, la pelle, come identità, come confine, come comunicazione, come relazione è il concept sul quale si confronteranno fotograficamente artisti italiani e internazionali ed esperti di fotografia terapeutica, in un dialogo fatto di grandi mostre, incontri formativi, workshop e presentazioni.
Dopo il grande successo dell’edizione 2016, il cui tema è stato la “cecità”, intesa non solo come incapacità di vedere attraverso gli occhi ma anche come atteggiamento emotivo e sociale, nel 2018 si è deciso di puntare gli obiettivi su quell’elemento di confine, sia materiale che simbolico, che separa il mondo esterno dal nostro mondo interiore, la pelle appunto.
Tessuto di confine tra l’individuale e il collettivo, essa invia messaggi sensoriali che ci permettono di delimitare il mondo interno da quello esterno. L’integrità della pelle è minacciata dalla natura “esterna” e dalla violenza potenziale del prossimo e diventa portatrice di ansie della natura “interna” che è veicolo espressivo della psiche, dei suoi stati emotivi e delle sue ferite. In questo modo si può considerare la pelle come un organo interattivo che reagisce al mondo interno come a quello esterno.
Nel corso dell’edizione 2018 del PSPF verrà organizzata per la prima volta in Italia la “Settimana della FotoTerapia”, un’occasione unica di formazione e di confronto con i maggiori esperti del settore a livello nazionale e internazionale, tra cui Judy Weiser, psicologa, arte terapeuta, consulente, formatore nonché pioniera delle tecniche di fototerapia.
Antonello Turchetti, Direttore Artistico del Festival, ha così commentato: “Siamo entusiasti di annunciare una nuova edizione del PSPF. Grazie al PSPF negli anni la tematica della fotografia sociale e terapeutica ha ottenuto sempre maggiore visibilità e popolarità, scontrandosi a volte con inevitabili confusioni su cosa sia veramente definibile terapeutico e cosa no, soprattutto quando si impiega il mezzo fotografico. Siamo orgogliosi di essere riusciti a portare in ogni edizione del Festival il nostro contributo per mostrare il ruolo indiscusso della fotografia come protagonista nell’indagare tra le pieghe della nostra umanità, sia essa Fotografia Sociale, di denuncia e riflessione, di riscatto di identità individuali e collettive, mezzo per dar voce agli “esclusi” e quindi strumento di inclusione sociale che Fotografia Terapeutica, intesa come mezzo di riattivazione della percezione e di uno stimolo interiore personale soprattutto laddove c’è una difficoltà di comunicazione per attivare un processo di autocoscienza e di esplorazione del se. Presto annunceremo altre novità che riguardano l’edizione 2018 del PSPF!”.
Per ulteriori dettagli sul PSPF: http://www.perugiasocialphotofest.org/