LUCCA – Si intitola “Truly” il monumentale progetto concepito da Fabio Viale (Cuneo, 1975) per il Comune di Pietrasanta. Invitato dal sindaco Alberto Stefano Giovannetti e dall’assessore alla Cultura e al Turismo, senatore Massimo Mallegni, l’artista piemontese presenterà una ventina di opere che coinvolgeranno tutti i luoghi simbolo della città: opere monumentali nella Piazza del Duomo, un’incursione nella Chiesa e nel Chiostro di Sant’Agostino. A queste se ne aggiungerà una che sarà posta all’ingresso del Pontile di Marina di Pietrasanta per tutta la durata della mostra nel capoluogo.
Si tratta di «unica mostra aperta a rivendicare il ruolo della cultura quale motore di civiltà e impulso sociale irrinunciabile grazie a un artista di fama internazionale e al tempo stesso una interpretazione imprescindibile della voglia di ripartenza che uomini e donne ci chiedono, con attenzione rigorosa alla sicurezza e rispetto immenso» – spiegano Giovannetti e Mallegni.
«Tutta la produzione artistica di Fabio Viale – sottolinea Enrico Mattei, curatore della mostra – è uno spiazzamento percettivo in cui i valori tattili della pittura e quelli plastici della scultura di fondono in un unico affinamento qualitativo per il sentimento umano. Come in un cortocircuito, l’artista riesce a sovvertire la storia degli equilibri estetici che siamo abituati a contemplare nella scultura: un bello classico e ideale che nessuno prima di lui aveva pensato di rivoluzionare con un’altra tradizione, forse anche assai più antica, quella del tatuaggio».
Sergio Risaliti – direttore artistico del Museo Novecento di Firenze, nel quale Fabio Viale è stato recentemente invitato per un progetto sul primo maggio, e autore di un saggio in catalogo – aggiunge che «Alla base del suo lavoro esiste sempre una conoscenza rispettosa della materia, ed è grazie a questa relazione virtuosa, coltivata negli anni, tra tecnica e poesia, tra materiali e strumenti, tra uomo e natura, che si è perfezionato un processo creativo il cui scopo è, al netto di altre considerazioni, l’esaltazione delle proprietà formali della pietra e di quelle concettuali e figurative nella fantasia umana».
La mostra
L’esposizione presenta in prima assoluta l’opera Le Tre Grazie per la Chiesa di sant’Agostino. Si tratta di una scultura in marmo bianco, dettagliatissima nei particolari del panneggio, che ha come soggetto tre donne originarie dalla città di Ghardaia in Algeria, con cui Viale è entrato in contatto durante uno dei suoi frequenti viaggi, nella quale la religione musulmana è interpretata in modo particolarmente integralista, poiché, fin dalla nascita, le donne sono costrette ad indossare un burka fino ai piedi, che lascia scoperto un solo occhio, ponendo in questo modo l’accento sul tema della libertà negata e sulla percezione al contempo scontata che ne hanno gli occidentali che, proprio adesso, in momenti di forte limitazione, ne avvertono la misura.
Viale risponde così allo stimolo della nuova iconografia cui siamo sottoposti: i cosiddetti dispositivi di protezione individuale, le mascherine sul volto in particolare, con i quali abbiamo ed avremo ampia familiarità, ma a cui non eravamo abituati, creano un cortocircuito visivo e semantico proprio con la scultura de Le Tre Grazie, che a dispetto del titolo non ha alcun riferimento classico, connettendosi alla simbologia del velo e al rapporto con la ritrosia malcelata verso il prossimo specie se coperto, innestandosi in portati di significato religiosi e comportamentali. Il progetto, che ne prevede la collocazione nella Chiesa di Sant’Agostino, ne acuisce il portato mistico e simbolico.
Nella stessa Chiesa di Sant’Agostino l’opera dialoga con la scultura Star Gate, realizzata in marmo arabescato dell’Altissimo, e consistente in due cassette per la frutta monumentali, di oltre due metri, unite una con l’altra a divenire un varco per lo spazio, un passaggio, e al tempo stesso, un limite da oltrepassare cui si associano predisposizioni di nuova spiritualità e emancipazione, che agiscono da contraltare con la scultura de Le Tre Grazie stessa.
Per questa occasione Viale ha previsto la compresenza di opere di grande dimensione tatuate destinate a piazza del Duomo. In particolare spicca un magistrale ed inedito volto – cavo all’interno, una sorta di maschera – in scala monumentale del David di Michelangelo (Souvenir David), sul quale l’artista ha, per la prima volta, sperimentato questo nuovo tipo di tatuaggio. Sempre in Piazza del Duomo, accanto ad altri lavori, trova posto, un grande torso ispirato al Torso Belvedere che si trova a Roma, nei Musei Vaticani.
Nel Chiostro e nelle sale al piano terra adiacenti, al di sopra delle quali si trova il Museo dei Bozzetti, è allestita una serie di lavori che hanno scandito la notorietà di Fabio Viale: dall’Infinito in marmo nero (Ruote di Suv intrecciate), a una versione de La Suprema (due cassette per la frutta con impeccabile effetto legno).
In occasione della mostra sarà edito un catalogo con testi di Enrico Mattei, Sergio Risaliti e Massimiliano Simoni, la cui presentazione al pubblico avverrà sabato 1 agosto 2020.
La mostra resterà aperta fino al 4 ottobre 2020.
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Vademecum
Fabio Viale
Truly
28.06.2020 | 04.10.2020
Inaugurazione 27.06.2020, ore 18
Piazza Duomo, Chiesa e chiostro di Sant’Agostino
Pietrasanta (LU)
Ingresso libero
Orari: 28.06 | 06.09: tutti i giorni ore 19-24;
07.09 | 04.10: martedì-giovedì ore 17-20; venerdì 17-23; sabato: 10-13 | 17-23; domenica: 10-13 | 17-20; lunedì chiuso.
Tel. +39 055 287748
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