NAPOLI – Prenderanno il via il 12 agosto le visite al termopolio della Regio V, la “tavola calda” di Pompei, rinvenuta dapprima durante uno scavo del 2019 e portata alla luce definitivamente nel 2020.
Nella sola Pompei sono presenti circa un ottantina di questi impianti commerciali, ma il termopolio della Regio V, ubicato nello slargo all’incrocio tra il vicolo delle Nozze d’argento e il vicolo dei Balconi, si distingue per la particolare bellezza degli apparati decorativi del bancone, con le immagini della Nereide a cavallo di un ippocampo e di animali probabilmente preparati e venduti proprio nel locale.
Le visite saranno possibili tutti i giorni dalle ore 12,00 alle 19,00 (ultimo ingresso ore 18,30), con accesso da via di Nola e uscita dal vicolo delle Nozze d’argento. Non è necessaria la prenotazione.
La presentazione di Massimo Osanna e di Gabriel Zuchtriegel
“Per consentirne la pubblica fruizione – ha osservato Massimo Osanna, Direttore Generale dei Musei – è stato necessario procedere alla messa in sicurezza delle strutture, al restauro dei delicati affreschi e garantire la protezione di tutto l’ambiente con adeguate coperture. Ai visitatori che stanno tornando ad affollare le strade dell’antica città si restituisce una nuova esperienza di visita in un’area del tutto inedita”.
“La scoperta – ha continuato Osanna – avvenuta nell’ambito di un sistematico intervento di messa in sicurezza dei fronti di scavo, al fine di prevenire la minaccia del dissesto idrogeologico sulle strutture già in luce, ha costituito una occasione unica di ricerca interdisciplinare che ha portato a nuove acquisizioni sulla dieta e sulla vita quotidiana dei pompeiani”.
“L’apertura del thermopolium – ha sottolineato il Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – si pone in piena continuità con l’approccio adottato dal Grande Progetto Pompei sotto la direzione di Massimo Osanna. Si tratta di un approccio integrato tra conservazione, ricerca e fruizione, che con l’apertura al pubblico giunge al suo compimento, mentre stiamo lavorando sulla progettazione del restauro della casa di Orione e della casa del Giardino. Il progetto di scavo e restauro del thermopolium, che è partito da esigenze di tutela e di messa in sicurezza dei fronti di scavo, ha portato a scoperte straordinarie che ci aiutano a comprendere meglio anche i circa ottanta thermopolia già noti a Pompei”.
Le visite al cantiere della casa di Orione e del Giardino
Contestualmente all’apertura al pubblico del termopolio della Regio V, saranno previste visite straordinarie anche al cantiere della casa di Orione e del Giardino. Le due dimore, straordinariamente decorate, sono emerse nel corso degli scavi della Regio V.
“Con le visite accompagnate alle case ancora da restaurare – ha detto Zuchtriegel – vogliamo sensibilizzare il pubblico per il fatto che Pompei è un grande cantiere dove ricerca, conservazione e restauro continuano sulla base dell’innovazione e della collaborazione con importanti enti di ricerca nazionali e internazionali.”
La casa di Orione prende nome dal mosaico pavimentale presente in un ambiente della domus, e raffigurante una tra le più raffinate e inedite iconografie rinvenute a Pompei, quella del mito di Orione. La dimora, era stata già intercettata nel corso degli scavi ottocenteschi, tra il 1891 e il 1893 e nel 2017 è stata interamente portata in luce. Presenta una struttura con atrio centrale, circondata da stanze decorate con pregiate pitture di I stile e mosaici pavimentali. E’ molto probabile che la casa abbia volutamente mantenuto, negli spazi di rappresentanza, questa più antica decorazione in I stile che, in altre dimore pompeiane, era stata frequentemente sostituita da decorazioni più moderne. Al momento dell’eruzione del 79 d.C. l’abitazione era in corso di ristrutturazione. Gli scavi attuali hanno consentito di individuare diversi cunicoli, praticati in passato prima degli scavi ufficiali, allo scopo di recuperare oggetti preziosi, che hanno purtroppo compromesso in più punti la struttura della casa.
La Casa del Giardino, cosiddetta per la presenza di un giardino con portico affrescato, è nota per il rinvenimento dell’iscrizione a carboncino che cambia la data dell’eruzione. Sul portico affaccia la bella sala delle megalografie, raffiguranti in un riquadro Venere con una figura maschile (Paride o forse Adone) e Eros, e in un altro Venere in atto di pescare, assieme a Eros. Sempre nello stesso ambiente è presente un raffinatissimo ritratto femminile, probabilmente la domina. Sull’atrio si affaccia la stanza degli scheletri, dove sono stati ritrovati i resti di una decina di individui che qui si rifugiarono nel vano tentativo di salvarsi, e i cui resti sono oggetto di studio e analisi del DNA. In alcuni ambienti di servizio, invece, è stata ritrovata una cassetta in legno contenente monili femminili e amuleti contro la malasorte, probabilmente appartenenti ad una delle vittime rinvenute nella casa e oggi esposti nell’Antiquarium di Pompei.
Le visite saranno possibili tutti i giorni dalle ore 16,00 alle 19,00 (ultimo ingresso ore 18,30). L’accesso è previsto ogni 20 minuti, per gruppi di massimo 5 persone per volta accompagnati da personale del Parco. Ingresso da via di Nola e uscita dal vicolo delle Nozze d’argento.
L’accesso gratuito è fino ad esaurimento disponibilità; è consigliata la prenotazione sul sito www.ticketone.it (costo prenotazione on-line 1,50€).