POMPEI – I giardinieri oppure tecnici della manutenzione dell’area archeologica. Massimo Osanna, il soprintendente di Pompei, vede così la possibilità di utilizzare i profughi in arrivo dalle zone di guerra.
Ha lanciato questa proposta nel corso della manifestazione “Patto di amicizia tra Pompei e Nola”. «Affidatemi i profughi, offrirò loro un lavoro» ha affermato. «In Italia arrivano centinaia di profughi laureati e con specifiche professionalità che percepiscono sussidi senza lavorare. Perché non impiegarli nei beni culturali?». Ma con quali mansioni? «Potrebbero fare i giardinieri oppure occuparsi della manutenzione ordinaria dell’area archeologica».