REGGIO CALABRIA – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e del Comando Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri Nucleo di Cosenza hanno confiscato diversi beni di interesse storico artistico per un valore di 150mila euro. Ad essere coinvolto un noto imprenditore reggino, operante nel settore dei videopoker e con passione per l’arte.
I beni confiscati sono costituiti da opere d’arte in marmo bianco e policromo risalenti ai secoli XVII – XVIII. In particolare ci sarebbe un altare chiesastico – fontana da chiesa, composto da 6 pezzi (valore: € 25.000,00); due statue raffiguranti un personaggio maschile e uno femminile (valore complessivo: € 120.000,00); e una cornice – porticina di tabernacolo (valore: € 5.000,00).
Il provvedimento di confisca costituisce la prosecuzione dell’indagine nell’ambito dell’operazione ”Geremia”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria – G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Reggio Calabria. Le investigazioni si erano concluse nel 2009 con l’esecuzione di 5 provvedimenti restrittivi personali nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, tra gli altri, dei reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso e trasferimento fraudolento di valori.
Le opere confiscate sono custodite dall’”Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”, e attualmente in esposizione al pubblico all’interno di una sala del Palazzo della Cultura ”Pasquino Crupi” di Reggio Calabria insieme con altri 125 dipinti d’autore già confiscati, nell’ambito di una mostra permanente delle opere d’arte confiscate alla mafia, dal titolo: “A tenebris ad lucem – L’arte ritrovata torna bene comune”.