SIRACUSA – È terminato il restauro della Cattedrale di Noto e questa mattina il Presidente della Repubblica Mattarella è arrivato in visita nella cittadina del siracusano per porre un ‘sigillo’ alla rinascita del Duomo, a venti anni dal drammatico crollo. La Cattedrale crollò infatti la sera del 13 marzo 1996 a causa di un grave difetto costruttivo (mai notato in precedenza). Nel gennaio del 2000 dopo una prima fase di sgombero delle macerie, hanno avuto inizio i lavori di ricostruzione e di restauro. Terminato nel 2007 il restauro architettonico, una commissione nominata dal governo ha cominciato a lavorare per il ripristino delle decorazioni interne.
Accompagnato dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, il Capo dello Stato ha commentato “La cattedrale restaurata di Noto è il simbolo della laboriosità della Sicilia e di tutto il Nostro paese, è un segno della sua tradizione culturale, anche della sua capacità di riscatto nel reagire a un disastro come quello del crollo, con una capacità di progettazione artistica straordinaria”.
“È una grande prova dell’Italia che ha un grande passato ma anche un grande futuro. C’è arte contemporanea mescolato al barocco. Veramente una grande prova per il Sud e la Sicilia”. Ha detto Franceschini, uscendo dalla cattedrale.
Vittorio Sgarbi, che ha curato la ricostruzione degli affreschi, ha commentato: “Normalmente le chiese moderne fanno schifo, sono delle scatole da scarpe, degli orrori. Questa invece è ricostruita com’era, non si poteva cambiare, ma poi all’interno ha una decorazione che è coerente con la liturgia e l’iconografia” “Quello di Noto – ha sottolineato ancora Sgarbi – è un restauro dello Stato perché la Regione, che ha competenza esclusiva, in questo caso non è intervenuta”. “Vista la bellezza della ricostruzione architettonica – ha aggiunto Sgarbi – ho pensato che era bello anche che fosse coerente tutta la parte decorativa. Ho fatto una commissione e abbiamo scelto artisti e scultori. E’ la prima chiesa con una rappresentazione di soggetti cristiani che sia stata fatta da settant’anni”. “Ho chiamato il presidente Mattarella – ha rivelato Sgarbi – invitandolo a venire a Noto perché lui è siciliano, e qui la Chiesa e lo Stato hanno fatto un’operazione comune di resurrezione della Chiesa”.