ROMA – È terminato il restauro della Sala degli Orazi e Curiazi dei Musei Capitolini, che il 25 marzo 1956 ospitarono la firma dei Trattati di Roma, istituendo la Comunità economica europea.
La Sala è stata oggi inaugurata dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, il vicesindaco e assessore alla Cultura Luca Bergamo, il sovrintendente capitolino ai Beni Culturali Claudio Parisi Presicce. L’intervento, finanziato dal mecenate russo Alisher Usmanov con 300 mila euro, è stato avviato il 9 maggio scorso. I lavori si sono svolti in modalità “open”, il che ha consentito di poter continuare le visite didattiche su passerelle. La sala è rimasta di fatto chiusa solo due settimane per il lavoro di pulizia finale. “Mi fa piacere essere qui dopo questi importanti lavori di restauro che hanno restituito la sala degli Orazi e Curiazi in tutta la sua bellezza – ha detto Virginia Raggi – È una doppia soddisfazione perché i lavori sono terminati in tempo per il 60esimo anniversario del Natale di Roma”. “È grazie anche ai mecenati come Usmanov che possiamo ricominciare a fruire di questi spazi – ha continuato Raggi – Il mecenatismo è qualcosa che fa bene a chi lo fa e ai cittadini che ne beneficiano”.
Il vicesindaco Luca Bergamo ha invece spiegato: “Questa è una sala che aveva un grande significato politico, dove il 25 marzo di sessant’anni fa era stato accolto il tavolo su cui furono firmati i trattati costitutivi della Comunità Europea. L’Europa oggi è in un momento di grandissima difficoltà che ci segnala il rischio di perdere il senso che quei trattati avevano in sé. È stato il primo esperimento nella storia umana di sovranità democratica, un tentativo dopo secoli di guerre sanguinose di costruire una casa comune tra popoli e culture che a lungo si sono massacrati. Tra qualche settimana si ritroveranno qui i capi di governo dell’Unione Europea, il nostro auspicio è che sedendosi in questa sala abbiano il senso è la responsabilità di capire quanto i loro comportamenti siano fondamentali per assicurare al nostro continente prosperità e pace”.
I lavori di pulitura hanno interessato in particolare gli affreschi di Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino e il soffitto ligneo cassettonato, realizzato nel 1884 in sostituzione di quello cinquecentesco.
Il sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce, a proposito degli interventi realizzati, ha sottolineato: “Le scoperte fatte durante le puliture sono molto importanti: sono stati scoperti una serie di disegni preparatori che non erano visibili. Altri dettagli, come la data dell’affresco e le didascalie degli affreschi, che non erano noti sono emersi. Il lavoro di restauro ha permesso di capire come si realizzavano determinate scene”.