FIRENZE – Torna ad accogliere i visitatori, da martedì 30 giugno, il Museo di San Marco di Firenze, celebre per gli affreschi del Beato Angelico.
Appena terminato il periodo di chiusura per l’emergenza sanitaria, sono infatti ripartiti i restauri programmati in occasione dei 150 anni dalla sua istituzione. La grandiosa Pala di Bosco ai Frati del Beato Angelico è già stata trasferita in sicurezza nel laboratorio di restauro ed è stato avviato il riallestimento della Sala dell’Ospizio che racchiude il nucleo più importante al mondo dei dipinti su tavola del ‘frate pittore’.
Gli interventi sono sostenuti dalla Fondazione Friends of Florence che riconferma la generosa e costante collaborazione con la Direzione regionale musei della Toscana, diretta da Stefano Casciu.
Per questo motivo, le sale dell’Ospizio, del Refettorio grande e parte del chiostro di Sant’Antonino resteranno temporaneamente chiuse al pubblico, in attesa dell’inaugurazione del nuovo allestimento delle opere, ciascuna con un’illuminazione dedicata, e un sistema di filtraggio della luce naturale.
In ogni caso, il percorso di visita attraverserà la maggior parte degli spazi più celebri e suggestivi del convento. Il famosissimo affresco dell’Annunciazione, simbolo della fede dei domenicani, opera più nota del Beato Angelico e icona del museo, appare con uno straordinario effetto scenografico alla fine della prima rampa di scale che conduce alle 43 celle affrescate per i suoi confratelli e al dormitorio. Il ciclo di affreschi è uno dei più celebri del Rinascimento fiorentino. Il percorso di visita prosegue poi con la straordinaria architettura della Biblioteca progettata da Michelozzo come una basilica a tre navate che racchiude meravigliosi codici miniati e si conclude al piano terra con il Refettorio piccolo, affrescato dal Ghirlandaio con l’Ultima cena.
Prosegue dunque il piano graduale dei 49 musei statali della Direzione regionale musei della Toscana, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza previste per i visitatori, il personale, gli ambienti e le opere, in linea con le indicazioni del Comitato tecnico scientifico nazionale e della Direzione Generale Musei del Mibact.